Chiedi all'Esperto - n. 665, aprile 2016
Esperienza e autorevolezza al servizio dell'Apicoltore
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Spesso succede, forse anche agli altri apicoltori, che quando frequentiamo supermercati e negozi di alimentari, di osservare i barattoli di miele esposti. A noi è capitato in un supermercato della zona, di osservare attentamente un barattolo di miele della più nota marca italiana. Abbiamo notato subito una riduzione del prezzo piuttosto elevata rispetto agli anni precedenti, ma osservando attentamente l’etichetta siamo rimasti “basiti” sulla data di scadenza, il 2009 (duemilanove), ad essere ottimisti, visto che si tratta di miscela di mieli comunitari ed extracomunitari, il miele (se così è ancora possibile denominare) è stato prodotto nel 2005. Chiediamo, se possibile, Vs. parere e relative conclusioni.
Risponde Livia persano Oddo
Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria
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Per un imprenditore agricolo collocato nel settore apistico, con partita Iva, sono obbligatorie l’assicurazione personale e l’Inps?
Risponde Massimo Bagnoli
responsabile Politiche fiscali della Cia, Confederazione italiana agricoltori
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Nei confronti dei coltivatori diretti iscritti ai fini previdenziali ed assistenziali sorge altresì l’obbligo di inquadramento INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Nello stesso nucleo familiare si possono aprire due partite Iva, per usufruire in due persone del regime di esonero?
Risponde Massimo Bagnoli
responsabile Politiche fiscali della Cia, Confederazione italiana agricoltori
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Sottoporre cera, telaini o altro materiale apistico ad una temperatura di 150/200 °C, per 30/60 minuti, garantisce una completa sterilizzazione contro la peste? Ho un forno solare che, raggiungendo anche temperature superiori, permetterebbe una periodica profilassi.
Risponde Pasquale Mazzone
docente di Apicoltura e Bachicoltura presso l’Università Federico II di Napoli
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Desidero ricevere un chiarimento riguardo all’indice glicemico del miele. Nel n. 7-8/2005 Apitalia ha pubblicato uno studio sul miele del prof. Mario Vasta con tabella relativa all’indice glicemico del miele e lo pone a 58, mentre quello di acacia a 28 addirittura. Altresì ho notato nella puntata del 4/12/2005 del programma televisivo “Elisir” in onda su Raitre, che nell’intervento del prof. Del Toma è stata mostrata una tabella che poneva il miele con indice glicemico addirittura a 110; vorrei sapere quale è quello corretto, anche perché quello mandato in onda, con le sue conseguenti implicazioni, è estremamente fuorviante per chi come me ha a cuore il miele e divulga i vostri dati.
Risponde Livia persano Oddo
Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria
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