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Spettabile Redazione, nell’articolo di Fabrizio Nisi e Franco Mirigliano, riportato a pagina 44 della rivista Apitalia n°6/2006 e riguardante la produzione della pappa reale con il metodo dei due corpi da nido a 6 favi sovrapposti, non è precisato se il nido superiore deve avere l’apertura oppure no per l’entrata e l’uscita delle api. Gradirei cortesemente un chiarimento. |
Risponde Fabrizio Nisi Presidente dell’ALPA Associazione Laziale Produttori Apistici, Associata ANAI (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani) |
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Gentilissima redazione di Apitalia, vorrei, cortesemente, chiedervi maggiori delucidazioni su alcuni dubbi che ho sull’utilizzo dell’acido ossalico: se dopo un trattamento la caduta di varroa è superiore alle 200 unità, il trattamento va ripetuto? Se sì, dopo quanti giorni? La soluzione (acqua, zucchero, acido) a che temperatura va preparata? Io ho usato, fin’ora, la soluzione: 80g acido, 400 g zucchero, 1l di acqua demineralizzata, scaldando il tutto a circa 38°; ora vorrei usare il metodo svizzero cioè 35g. + 675 + 675. |
Risponde Gianni Savorelli |
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Cara Apitalia, sono intenzionato a intraprendere il mestiere di Apicoltore, scegliendo subito il Biologico. Oltre al fatto che non si inquina l’ambiente, i prodotti bio hanno caratteristiche superiori? |
Risponde Massimo Ilari Responsabile Consumatori Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) |
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Spettabile redazione, vorrei avere un quadro generale e sommario, se potete, sull’etichettatura della pappa reale o gelatina reale che dir si voglia. |
Risponde Roberto Grillini Ispettore Emerito dell’Ispettorato Repressioni Frodi |
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Ci corre l’obbligo di far presente che nonostante la tanto sbandierata “qualità” del miele, di cui troppi si riempiono la bocca, poi quando l’apicoltore va a vendere il miele all’ingrosso o al dettaglio si trova di fronte una situazione di mercato “bloccato” dai soliti tre o quattro furbi che pensano di poter seguitare a vivere alle spalle del lavoro di quanti sudano veramente per guadagnarsi il da vivere. Con questa situazione e con i problemi causati dalla varroa, apicoltori, alveari, api e miele italiano se ne vedranno sempre meno. Perchè non fare una denuncia pubblica per ciò che sta accadendo sul mercato nazionale per il miele italiano? Davvero che gli apicoltori “bevono” la giustificazione che i prezzi si sono abbassati così tanto per le notevoli quantità di miele prodotto e per le giacenze dello scorso anno? Attenzione perché siamo tutti sulla stessa barca e... se affonda... finiranno a mare tutti? |
Risponde Sergio D\'Agostino Coordinatore ANAI (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani) |
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