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 Patologia
Efficacia acaricida dell’acido formico in gel
 
di Marco Pietropaoli*, Alessandra Giacomelli*, Salvatore Macrì**, Andrea Volterrani***, Martina Pizzariello*, Giovanni Formato*
 
L’acido formico in gel è un prodotto che funziona molto bene in presenza di covata. Ma attenzione, lo studio che viene di seguito presentato dimostra come in blocco di covata l’efficacia non sia soddisfacente. Si dimostra, quindi, una modalità di azione “complementare” rispetto all’acido ossalico che invece presenta un incremento dell’efficacia acaricida in assenza di covata Titolo originale del lavoro \"Valutazione dell’efficacia acaricida dell’acido formico in gel (MAQS™)in assenza di covata nel Centro Italia\"
 
Introduzione

La possibilità di impiegare l’acido formico in apicoltura per la lotta alla varroa è nota da tempo (Fries, 1991; Ostermann & Currie, 2004).
Il prodotto Mite Away Quick Strips  (MAQS™), attualmente in fase di registrazione in UK e già autorizzato in Canada e negli USA per la lotta alla varroa, è caratterizzato dal possedere acido formico (46,7%) inserito in una matrice gelatinosa zuccherina che serve a rendere uniforme l’evaporazione dell’acido e ad aumentare la facilità di manipolazione in sicurezza da parte dell’operatore.
Nel presente studio abbiamo voluto verificare l’efficacia acaricida di questo prodotto in assenza di covata ed in presenza di un melario. La sperimentazione è stata regolarmente autorizzata ai sensi del Decreto n.14 del Ministero della Salute del 25 settembre 1996 “Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari”.

Materiali e metodi

Nel mese di luglio in un apiario ubicato a Bracciano (Roma) è stato testato il prodotto MAQS™ utilizzando 19 alveari, omogenei per forza, privi di patologie evidenti alla visita ispettiva e forniti ciascuno di un melario (Fig. 1). I 19 alveari erano suddivisi in 3 gruppi sperimentali: il primo gruppo denominato “MAQS™”, composto da 7 alveari, per valutare l’efficacia acaricida dell’acido formico in gel in assenza di covata (Ndr, il blocco di covata è stato realizzato mediante ingabbiamento della regina in gabbiette Mozzato®); il secondo gruppo denominato “Ingabbiamento”, composto da 5 alveari, per valutare la caduta di varroa a seguito del solo ingabbiamento della regina; il terzo gruppo, infine, composto da 7 alveari, per valutare la caduta naturale di varroa. Il gruppo MAQS™ ha ricevuto un trattamento a partire dal 15 luglio con due strisce di MAQS™ per un totale di 7 giorni di trattamento (Fig. 2), come da indicazioni riportate in etichetta. Subito dopo l’asportazione delle strisce è iniziata la conta della varroa residua a seguito di un trattamento con APISTAN® a doppio dosaggio ed uno con acido ossalico gocciolato (APIBIOXAL®). Nel box 1 sono riportati in maniera schematica i protocolli adottati. Durante i sette giorni di somministrazione del prodotto è stata monitorata la temperatura esterna e l’umidità relativa.

Risultati

L’efficacia acaricida media ottenuta dall’ingabbiamento e dalla successiva somministrazione di MAQS™ in assenza di covata è stata pari al 62,73%; il solo ingabbiamento della regina per 34 giorni ha permesso di ottenere una efficacia acaricida del 50,40% mentre la caduta naturale su 32 giorni si è attestata al 33,85% (Fig. 3).
In tabella 1 sono riportati i valori di efficacia acaricida (media, minimo e massimo), nonché la deviazione standard rinvenuti in ciascun gruppo di trattamento.
In Figura 4 sono riportate le curve di caduta della varroa espresse come efficacia acaricida percentuale media rilevata nei tre gruppi di trattamento durante il corso della sperimentazione. La massima azione acaricida dell’acido formico in gel si è manifestata durante i primi due giorni di trattamento.
In tabella 2 sono riportati i valori di temperatura esterna e di umidità relativa durante i 7 giorni di trattamento con acido formico. Tali valori si sono mantenuti sempre nel range consigliato per l’impiego dalla ditta produttrice (10 °C - 29,5 °C).
Nella tabella 3 sono riassunti i dati riguardanti la mortalità delle regine rinvenuta durante la prova di campo.
Il dato che salta subito all’occhio è l’elevata mortalità evidenziata durante il trattamento effettuato con regina ingabbiata (71,42% delle regine).

Considerazioni e conclusioni

Sebbene il prodotto Mite Away Quick Strips (MAQS™) in presenza di covata sia in grado di garantire una efficacia acaricida veramente interessante, come verificato da Giacomelli et al. (2012) e Pietropaoli et al. (2012) nelle prove condotte rispettivamente in Piemonte (efficacia acaricida del 94%) e nel Lazio (efficacia acaricida del 88,6%), i risultati ottenuti, invece, dalla presente sperimentazione in assenza di covata sono stati poco soddisfacenti, considerata la bassa efficacia acaricida media (62,73%) e la mortalità a carico delle regine intervenuta durante il trattamento con regine ingabbiate (71,42%). Quest’ultima, probabilmente, è da relazionare ad un posizionamento non corretto delle gabbiette, proprio sotto ai telaini da nido su cui erano poggiate le strisce di MAQS™.
Malgrado questi risultati, l’acido formico nella formulazione del MAQS™ rimane un prodotto di interessante impiego se utilizzato in presenza di covata, sia per l’elevata efficacia acaricida media dimostrata, che per la bassa percentuale di mortalità a carico delle regine (senza considerare peraltro la possibilità che in questo caso avrebbero le api di compensare una potenziale orfanità con la immediata costruzione di celle reali).
ringraziamenti
Si ringrazia l’Assessorato alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali per il finanziamento concesso e l’apicoltore Stefano Grazioli per la cortesia e la professionalità dimostrata nel collaborare alla prova di campo.
 
 
 IMMAGINI ALLEGATE A QUESTO ARTICOLO: 7 tot.
Fig. 1
L’apiario oggetto della prova di campo.
Fig. 2
Il prodotto a base di acido formico in gel è posizionato sopra i favi da nido; sopra viene posta la griglia escludiregina ed il melario.
Fig. 3
Efficacia acaricida media e deviazione standard nei tre gruppi sperimentali.
Fig. 4
Curve della caduta di varroa nei tre gruppi di trattamento.
Tabella 1
Tabella 2
Tabella 3
 
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Scritto in data 21/05/2012 da Marco Pietropaoli*, Alessandra Giacomelli*, Salvatore Macrì**, Andrea Volterrani***, Martina Pizzariello*, Giovanni Formato*
*Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, Unità Operativa di Apicoltura **Medico Veterinario ***Servizi Veterinari Azienda USL RM/F
 
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