| La produzione di miele? «Meglio non parlarne, un\'altra annata così e rischiamo di chiudere i battenti» dicono gli apicoltori. Le solite fantasie? Eh no. Le cifre parlano chiaro e gli apicoltori fanno bene a lanciare il loro grido di allarme: non si era mai registrata un’annata apistica cosi disastrosa, anche se c’è da dire che ci sono state zone che hanno sofferto assai meno del disagio produttivo. Gli esperti di marketing parlano di produzione a macchia di leopardo: zone buone, zone disastrose. Come che sia, mediamente, si parla di un 50% di produzione di miele in meno. Insomma, il settore apistico si trova a fronteggiare un problema che non va assolutamente sottovalutato. Dalle molte segnalazioni che ci sono arrivate da tutta Italia il segnale è unanime: le casse sono vuote, di miele se ne è prodotto poco e le api sono sparite. Sulle cause di questo disastro si è a lungo parlato ma la diagnosi definitiva non l’ha data ancora nessuno. Dunque è giunto il momento di aprire un dibattito con i nostri lettori: è colpa dei neonicotinoidi, della varroa, degli antibiotici, dei cambiamenti climatici, del nosema ceranae, o è una concausa di tutti questi effetti? Esponeteci i vostri pareri e le vostre esperienze. Parlateci di come vanno le cose nella vostra zona. Il materiale pervenuto darà vita ad un Dossier che sarà poi trasferito agli organi istituzionali che non se ne possono stare silenti difronte ad un fenomeno di tale gravità. |
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