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USA: 30% di api in meno ogni anno
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L’ Ispettorato americano per le Api (AIA) e la United States Department of Agriculture (USDA) hanno condotto un sondaggio on line per stimare le perdite di colonie di api durante la stagione invernale 2010/2011. Al sondaggio ha risposto un totale di 5.572 apicoltori statunitensi, ovvero il 20% della stima del numero di apicoltori del paese. Collettivamente questi apicoltori hanno gestito oltre il 15% delle coloni Usa, stimato in 2.680.000 colonie

I risultati delle indagini preliminari indicano che il 30% delle colonie di api gestite negli Stati Uniti sono andate perdute durante l’inverno 2010/2011. La percentuale di perdite è rimasta relativamente stabile (vicino o superiore al 30%) negli ultimi 5 anni. In particolare, i risultati delle indagini precedenti riportavano il 34% sul totale delle colonie nell’inverno 2009/2010; il 29% nel 2008/2009; il 36% nel 2007/2008 e il 32% nel 2006/2007.
Se consideriamo le perdite nell’ambito delle operazioni del singolo apicoltore, allora gli apicoltori hanno perso una media del 38,4% dei propri alveari.
Il Colony Collapse Disorder (CCD) è un fenomeno in cui un’intera colonia di api scompare improvvisamente dal suo alveare. Fra gli apicoltori intervistati, che hanno riferito di aver perso alcune colonie, il 31% ha perso almeno una parte delle proprie colonie senza la presenza di api morte. Non possiamo confermare che la perdita di queste colonie sia dovuta al fenomeno del CCD; ma coloro che non hanno rilevato presenza di api morte hanno perso il 61% delle colonie, mentre coloro che hanno riscontrato api morte hanno perso “solo” il 34% delle colonie.

E’ importante notare che questa indagine riporta solo le perdite che si sono verificate durante l’inverno e non quelle del periodo estivo, quando la regina, o intere colonie, muoiono e devono essere sostituite. Ma alcuni dati preliminari suggeriscono che anche queste “perdite estive” potrebbero essere significative. Eventuali soluzioni? Gli apicoltori possono sostituire le colonie, perse in estate e in inverno, dividendo le popolazioni delle colonie sopravvissute perché costituiscano un nuovo alveare. Il “processo” però è costoso, perciò sostituire il 30% delle colonie della nazione ogni anno non è un operare sostenibile, nel lungo termine.
 
(by Gaianews)