Attualità
Il mondo delle api a misura d'uomo
[Condizioni di accesso ai contenuti di Apitalia Online]
 
 
Razzia di api, a Ozzano dell’Emilia
[Torna all'indice generale]
  
Assieme alla primavera tornano anche i ladri di api. E’ ormai uno sgradito appuntamento cui gli apicoltori stanno facendo l’abitudine. L’ultimo colpito, fra sabato e lunedì scorsi, è stato l’imolese Nerio Pelliconi che, martedì mattina, si è trovato davanti, nella proprietà di via Pediano, soltanto quattro arnie. Cioè 39 di meno. «Tutti gli anni questa storia — ha commentato esasperato Pelliconi —. E questo furto, mi costerà circa 8.500 euro, non è neanche il peggiore. Anni fa ne hanno portate via 190 in una sola volta». Incredibile.
Non deve essere facile trafugare tante cassette con sciami di api dentro e infatti, secondo Pelliconi, la mano è quella di un esperto. «Le chiudono di notte e le caricano sui camion, poi le portano in altre regioni, come la Sardegna o la Calabria. E’ probabile che sia una persona della zona, poi magari il furto lo commissiona a extracomunitari». Oltre a sporgere denuncia ai carabinieri, come porre rimedio alla situazione? «L’unica cosa che si può fare è comprare nuove arnie», chiosa amareggiato Pelliconi.
L’apicoltore non è l’unico ad essere stato visitato la settimana scorsa. Alla lista si aggiunge, suo malgrado, anche Maurizio Nenzioni, che ha un’attività in via Punta. Nenzioni ha scoperto la razzia domenica scorsa; gli sono state portate via 26 delle cinquanta arnie che teneva sulle colline castellane e, anche nel suo caso, non è certo la prima volta.
«Sono entrati con un furgone, scassinando il lucchetto della sbarra d’ingresso», racconta Menzioni, secondo il quale dietro la vicenda ci sono degli esperti: «Persone che prima vengono a vedere le api, poi le scelgono. L’anno scorso, con i carabinieri di Ozzano, siamo riusciti ad individuare un ladro, che però ne aveva rubate pochissime rispetto agli ultimi episodi. E’ una vera piaga». Se in questo periodo i raid sono frequenti, va però detto che il 2011 è un anno particolare; l’inverno molto lungo, infatti, ha compromesso numerosi allevamenti. Non meraviglia che qualche allevatore abbia deciso di risolvere il problema a modo suo.
 
(by Letizia Gamberini)