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Sarà una primavera tossica per le api
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I pesticidi, tutti, sono pericolosi e mortali per le api. Non a caso, ad Apitalia, abbiamo avviato la Campagna di raccolta firma “Libera dai veleni”. Ma c’è dell’altro. E’ mai possibile che le api muoiano solo per neonicotinoidi? No, dice un’enorme mole di letteratura. Già, perché non si possono trascurare le patologie che colpiscono l’alveare: Nosema, Varroa, pesti, virus: solo per citarne alcune. Allora, perché un’informazione a senso unico? Sembra proprio che si preferisca lasciare, da soli, gli apicoltori a fronteggiare l’emergenza: se non si aiuta l’apicoltura si continueranno ad impiegare altre molecole tossiche.


Sarà una primavera tossica per le api

I danni provocati dai neonicotinoidi - una nuova generazione di insetticidi che rende le api più vulnerabili e forse i responsabili della scomparsa in massa di questi utili insetti - sono noti da qualche tempo. La scoperta è emersa anche da uno studio del dipartimento americano dell’Agricoltura, rimasto tuttavia inedito per quasi due anni, secondo quanto scrive l'Independent che oggi in apertura titola: “Le api di fronte a una primavera avvelenata”.

La Bayer, il gigante chimico che ha creato gli insetticidi e ne produce la maggior parte, ribadisce che sono sicuri per le api, a patto che siano usati in modo appropriato. Ciononostante i neonicotinoidi sono stati già ampiamente correlati alla moria di questi insetti. La preoccupazione è che i neonicotinoidi, che attaccano il sistema nervoso centrale delle api, siano “sistemici”, cioè colpiscano ogni parte della pianta trattata, tra cui il polline e il nettare.

In Gran Bretagna più di 1,4 milioni di acri sono stati trattati con il prodotto nel 2008, nell’ambito di un uso totale di neonicotinoidi previsti per oltre 2,5 milioni di acri, circa un quarto del terreno coltivabile nel Paese, scrive l’Independent.

Lo studio americano si interroga sulla sostanza usata in laboratorio, il principio attivo imidacloprid, uno degli insetticidi più venduti dalla Bayer nel 2009 (con 604 milioni di proventi). Secondo la ricerca del dottor Jeffrey Pettis, del laboratorio sulle api di Beltsville, Maryland, la vulnerabilità degli insetti verso l’infezione è accresciuta dalla presenza dell’imidacloprid, anche se utilizzato in dosi bassissime. La ricerca è pronta per essere pubblicata, ha annunciato Pettis, che assieme a Dennis van Engelsdorp, della Penn State University, ha tenuto un lungo intervento nel film “The Strange disappearance of the bees” del regista americano Mark Daniels.

I neonicotinoidi hanno fatto parlare molto di sé dalla loro introduzione da parte della Bayer negli Anni Novanta e sono accusati dagli apicoltori e dagli ambientalisti di essere la potenziale causa della moria di api.
 
(by Apitalia)