Errare è umano, perseverare è diabolico [Torna all'indice generale] |
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![]() negli ultimi 12 mesi ho avuto modo di riscontrare che i messaggi inviati, grazie alla vostra Testata e alle vostre pagine Web, sono arrivati in modo trasversale agli Apicoltori e alle Associazioni e poi, a 360 gradi, a tutto il settore Apistico. Vi invio questo ennesimo documento con la speranza che nonostante da anni lancio allarmi ed esorto al dialogo c’è chi continua ad errare. Il settore Apistico sta ricevendo costanti, continue e forti attenzioni da parte degli Organi competenti preposti al controllo del farmaco e alla salubrità dei prodotti dell’alveare. Mentre stavo realizzando un documento per il Ministro Luca Zaia, che voi avete gentilmente pubblicato e ve ne ringrazio, ponendo alla sua attenzione la necessità di regolamentare, in modo uniforme, il lavoro degli apicoltori con l’acido ossalico, un altro apicoltore, qui in Toscana, è stato fortemente sanzionato. Era fin troppo facile prevederlo ed io lo scrissi in un articolo dal titolo “Il Triangolo delle Bermuda”. Quando, e chi sarà il prossimo? A titolo di cronaca invito tutti a rileggere gli articoli relativi all’acido ossalico, pubblicati sulla rivista Apitalia nel numero 1 del 2009. Tutto ciò che è accaduto di negativo in Apicoltura, in quest’ultimo periodo, era prevedibile già da ben 12 anni. Di ciò chiamo a testimone degli allarmi lanciati, e inascoltati, validissimi professionisti e integerrimi ricercatori. E veniamo al dunque. Esprimo solidarietà all’ultimo apicoltore sanzionato per l’utilizzo dell’acido ossalico, senza essere ricorso, per l’acquisto, alla ricetta medico-veterinaria. Per la Toscana è oramai una costante! Mi vengono i brividi a pensare quanto miele deve essere prodotto per fare fronte a 20.000 Euro di sanzione, più avvocati e altre cose accessorie. Oramai siamo diventati “piccioni” per il tiro a volo; sanzioni da 20.000 euro e passa mettono in ginocchio un’azienda. Un’ azienda che produce, che dà lavoro, che paga le tasse, che fa stipendi. Per come la vedo, il problema deve essere affrontato in modo diverso. Noi Apicoltori dovremmo, una volta per tutte, trovare il modo di dialogare. L’Apicoltore sanzionato non è solo un Apicoltore di una associazione locale; il tipo di sanzione è un problema per tutto il settore e, a mio modo di vedere, la trovo oltremodo sproporzionata, è tutto il settore a rischio, quel settore di cui, io, secondo le vigenti leggi della Repubblica Italiana, faccio parte. Gli operatori che sono demandati a fare controlli, se riscontrano irregolarità, applicano la legge, in modo rigido e standard. Qualcuno ha preso alla leggera il ruolo dei Dottori Veterinari, ma Noi non dobbiamo fare guerra al singolo ma adoperarci Uniti per cambiare le cose e fare proposte intelligenti alle Amministrazioni. Noi abbiamo un problema. Quale? Semplicemente che i nostri Rappresentanti devono rispondere alle nostre problematiche. Mi preoccupa un “effetto domino” e se si dovesse verificare che accada subito e per tutti. E’ inaccettabile lo stillicidio a cui assistiamo. La mia speranza è che tutti gli apicoltori trovino il coraggio e la forza per reagire e chiedere regole e farmaci per poter contrastare le patologie che colpiscono i nostri alveari. I farmaci, e si badi bene che l’acido ossalico non è un farmaco, sono necessari ogni qual volta un essere umano o un animale ne abbia bisogno. Ben altra cosa è vivere in quella via di mezzo che sta tra l’illegalità e le regole. I prodotti alimentari che noi trattiamo devono essere rigidamente controllati ed esenti da sostanze pericolose per la salute dei consumatori prima di essere immessi sul Mercato. Noi abbiamo bisogno di farmaci idonei affinché si possano contenere le patologie che affliggono le nostre api (cioè, di coloro che realmente hanno le api!). |
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(by Presidente A.N.A.I. - Sergio D’Agostino) | |