ATESSA: MEETING A.N.A.I. [Torna all'indice generale] |
|
![]() 1) Produzione/Commercializzazione nel pieno rispetto delle regole in un periodo di forte crisi economica; 2) Cura delle api con prodotti efficaci e sicuri sotto ogni aspetto, sia sanitario che a garanzia della salute del consumatore. La crisi economica internazionale e nazionale influiscono fortemente sui redditi e gli apicoltori lamentano i tempi lunghi di pagamento del prodotto; è fortemente affermato che le modalità di pagamento del miele debbano uniformarsi a tutti gli altri settori: 30/60 giorni sono un tempo congruo e accettabile; con tempi oltre i 90 giorni e pagamenti con assegni postdatati e “mettendo a stipendio” gli Apicoltori si snatura il loro spirito imprenditoriale. Dati parziali confermano una buona produzione di acacia mentre per il castagno e l’eucalipto si lamenta una scarsa produzione e se si considera che dall’Argentina, per il secondo anno consecutivo, la produzione risulta dimezzata, prende corpo un discreto aumento del prezzo del millefiori. Nel recente passato il patrimonio apistico nazionale è stato decimato dall’utilizzo dei neonicotinoidi i cui effetti sono andati a sommarsi a tutte quelle patologie oramai conclamate, contro cui l’Apicoltore fatica a venirne a capo. I neonicotinoidi sono oramai un problema circoscritto in quanto è ritenuto valido l’intervento del Ministero. Preoccupano invece tutti quei “veleni minori” che sono immessi a piccole dosi con costante continuità e ancor più preoccupa il silenzio sul “problema varroa”. E’ da tenere sempre presente che la varroa è un vettore fondamentale per la diffusione della peste americana e di altre patologie. La varroa si può combattere con farmaci adeguati e con tempistica uniforme. L’A.N.A.I è contraria all’uso di sostanze illegali in quanto i soci prima di essere Apicoltori sono cittadini rispettosi delle leggi. Gli Apicoltori si sono stancati di ascoltare censori di varia natura. E’ l’ora che sia detto a chiare lettere che cosa va fatto per curare le api, quando è necessario. Si sente spesso dire che ci sono modi di fare apicoltura senza utilizzare alcuna sostanza: se qualcuno ha “la ricetta” nel cassetto la tiri fuori ,altrimenti la si smetta di illudere le persone con il gioco delle tre carte! E’ stato fatto un commento relativamente alla chiusura dell’inchiesta del Giudice dottor Guariniello della Procura di Torino per la presunta presenza di antibiotici in alcuni campioni di miele. A fronte di 671 campioni oggetto di indagine solo 20 sono risultati positivi, il dato rappresenta meno del 3% di campioni positivi a fronte di un consumo pro-capite nazionale di miele di 350 g l’anno. Prima di esprimere un parere sarebbe opportuno capire meglio e conoscere i valori di queste positività. All’indagine dovranno seguire diversi gradi di giudizio prima della sentenza finale e quindi gli Apicoltori coinvolti potranno spiegare la loro posizione secondo quanto sancito dalla Costituzione. A.N.A.I. è contraria alla spettacolarizzazione del problema; mettere in prima pagina i nomi delle persone coinvolte, in una sorta di tritacarne della criminalizzazione, è assurdo e ancora più assurdo è che ci siano associazioni che si schierano contro gli Apicoltori. A.N.A.I. NON si costituirà parte civile in eventuali processi nei confronti di quei 20 Apicoltori a cui sono state riscontrate positività. A.N.A.I. vuole capire! Tutto il mondo animale e vegetale ha la possibilità di essere curato…anche l’uomo! LE API NO! Sono più di venti anni che gli Apicoltori si “arrabattano” per curare e salvare le api. Gridi di allarme ne sono stati lanciati tanti, si può solo riscontrare che fa molto male la silenziosa presa di giro di tutti coloro che non hanno saputo o voluto dare risposte. Sono note le battaglie contro i veleni che Sergio D’Agostino porta avanti sin dal 2000. Oggi, come Presidente A.N.A.I. richiama gli Apicoltori ad una forte presa di coscienza al fine di risolvere i problemi che assillano il settore. Dal meeting è emersa la volontà di insistere per chiedere prodotti per la cura di tutte le patologie dell’alveare, possibilmente di nuova generazione, che siano efficaci e rispettosi della sicurezza alimentare stabilendo tempi di sospensione e limiti residuali. “A.N.A.I. non accetta di mantenere bassi profili e di fare il gioco delle tre carte napoletane!” …La disponibilità di farmaci per la cura delle patologie dell’alveare non ne determina un uso obbligatorio. |
|
(by Marco Fruzzetti) | |