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Apenet: al via in Umbria il monitoraggio delle api
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“La moria delle api è una emergenza ambientale che non si deve sottovalutare. L’ape è un importante bioindicatore e ai primi sintomi che qualcosa non va nell’ambiente, muore; la concomitanza di fattori come l’inquinamento e il surriscaldamento globale ha seriamente compromesso intere colonie, mettendo a rischio l’equilibrio ambientale”. E’ quanto sostiene Marjatta Heliste, responsabile Agricoltura dei Verdi dell’Umbria, che ha espresso la sua soddisfazione per l’avvio anche in Umbria del progetto Apenet, una rete di monitoraggio su tutto il territorio nazionale per il controllo dello spopolamento degli alveari, coordinata in Umbria da Nicola Palmieri.
Lunedì 11 maggio inizieranno i primi prelievi e controlli del “modulo umbro”: circa cinquanta alveari che costituiscono i cinque apiari-stazione della regione Umbria, saranno tenuti sotto stretta osservazione per fronteggiare la moria delle api e per cercare di trovare una soluzione al grave problema dei fenomeni dello spopolamento degli alveari e della mortalità delle api. Le api, infatti, sono le principali artefici dell’impollinazione di molte specie di piante e, se questa tendenza dovesse confermarsi, a rischio sarebbero gran parte delle produzioni agricole, ortofrutticole e olearie.
In Umbria ci sono oltre 33 mila alveari gestiti da 1633 apicoltori stanziali soprattutto hobbistici e semiprofessionali con una particolare vocazione territoriale lungo tutta la dorsale appenninica e nel comprensorio del Trasimeno. Due società cooperative apistiche riuniscono circa 260 soci che gestiscono complessivamente 8 mila alveari.
 
(by Apitalia)