I neonicotinoidi saranno sospesi. Lo ha deciso nella serata di ieri 16 settembre la Commissione fitofarmaci che si è riunita in seno al ministero della Salute – costituita anche dai funzionari del ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente – che ha la competenza di decidere sulla sospensione dell’utilizzo di fitofarmaci in agricoltura. La decisione è ufficiale e, secondo quanto appreso dal VELINO da alcune fonti, Silvio Borrello, direttore generale della Direzione generale per la sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute, presenterà a breve un decreto. Sembra quindi che gli apicoltori abbiano “vinto” contro il colosso Bayer-Basf-Syngenta, unici produttori dei pesticidi sistemici indiziati. Pesticidi che, usati soprattutto per la concia delle sementi, sembrerebbero entrare nel ciclo vitale delle piante persistendovi fino al momento della fioritura. Rendendo il fiore un inganno letale per le api che vanno a bottinare. Ma per ora la sospensione prevista sarà solo di un anno. “Speriamo che nel frattempo si possa lavorare per capire se la responsabilità è tutta dei neonicotinoidi o se c’è dell’altro”, spiega al VELINO il funzionario tecnico dell’assessorato all’Agricoltura della regione Piemonte Gianfranco Termini. È importante che la decisione sia stata presa prima dell’inizio della campagna della semina e quindi dell’utilizzo dei concianti in questione”, aggiunge. “Altrimenti sarebbe dovuto passare un altro anno”.
Aspro invece il commento di Massimo Ilari, direttore editoriale della rivista specializzata del settore apicolo Apitalia. “La montagna ha partorito un topolino”, spiega al VELINO. “Questo è il risultato di una politica agricola condotta dalle organizzazioni apistiche in ordine sparso”. Secondo Ilari il comparto doveva fare fronte unico contro le multinazionali della chimica “perché il problema non è costituito solo dai neonicotinoidi, ma da tutti i pesticidi usati in agricoltura. Se non abbatti il colosso – insiste – avremo sempre un topolino”. Un ulteriore passo avanti invece per il presidente di Unaapi Francesco Panella “con la speranza – spiega al VELINO - che la concessione di sospensione a termine non sia legata a un mero aspetto temporale ma alla valutazione di eventuali improbabili nuove evidenze scientifiche che contraddicano quanto, nonostante le menzogne delle Holding e la cecità delle istituzioni, hanno messo in evidenza i dati di fatto”. |