Hanno ragione gli apicoltori: le oramai troppe morie di api stanno mettendo a rischio l’equilibrio ambientale, la biodiversità e un settore produttivo di qualità quale l’apicoltura. A quanto risulta la causa del dimezzamento degli alveari risiederebbe nell’utilizzo di alcuni insetticidi, i fitofarmaci, utilizzati in agricoltura per la concia delle sementi di mais e sui vigneti e al cui interno sarebbero presenti molecole di neonicotinoidi, sostanze, capaci di interagire con il sistema nervoso delle api provocando turbe di comportamento - come la perdita di orientamento - che possono essere fatali. E’ quanto afferma Andrea Fluttero (PDL), Segretario Commissione Ambiente del Senato. “La moria delle api è un problema importante che tocca da vicino l’intero ecosistema agricolo nazionale.- aggiunge Fluttero - Secondo alcuni studiosi, infatti, i neonicotinoidi sarebbero nocivi per molti altri insetti che svolgono l’importante attività di fecondazione dei fiori e la ri-produzione del seme e la cui morte metterebbe a rischio l'intero ecosistema ed equilibrio ambientale. Se la tossicità delle molecole dei neonicotinoidi dovesse essere confermata, sarebbe necessario e urgente vietare, esattamente come già accaduto in Francia e Germania, l’utilizzo di queste sostanze in tutte quelle situazioni che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio ambientale. Tuttavia anziché lanciare allarmismi è necessario approfondire e verificare le cause reali delle morie delle api. Per questo motivo proporrò all’Ufficio di Presidenza della Commisione Ambiente del Senato di calendarizzare una indagine conoscitiva sugli effetti dei neonicotinoidi al fine di acquisire elementi atti a valutare l’opportunità di suggerire al Governo di disporre il divieto dell'uso di tali prodotti fitosanitari nelle Regioni maggiormente colpite dalla moria delle api. |