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Moria di api, appello di Conapi a tutte le Istituzioni
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La moria delle api miete sempre più vittime. I più preoccupati e colpiti sono gli apicoltori biologici: coloro che maggiormente si impegnano per la salvaguardia dell’ambiente, dei suoi abitanti e della salute delle persone. Il Consiglio di Amministrazione di Conapi, il Consorzio Apicoltori Agricoltori-Biologici Italiani che riunisce più di mille soci e produce oltre il 20 per cento del miele italiano di qualità, commercializzato soprattutto con il marchio MIELIZIA, chiede con la lettera sottostante impegno al mondo della ricerca e delle organizzazioni degli agricoltori; riconoscimento del valore delle api in quanto insetti impollinatori fondamentali per preservare gli ecosistemi; la valorizzazione del miele italiano, biologico e di qualità; il sostegno agli apicoltori nel ripristino del patrimonio andato perduto. Per far fronte add un\'urgenza che riguarda tutti e non solo chi alleva api.

“Il mio apiario è in assai misera condizione. Sono rimasto con 22 alveari di cui solo 12 ben pieni”. Cominciava così una lettera di Giuseppe Garibaldi nel 1873 e sembra rappresentare tutta l’apicoltura, non solo Italiana, di questi ultimi anni.

E’ uno stato grave quello in cui si trova questo insetto, e tutti i pronubi che rappresenta ma che sono meno conosciuti, e gli apicoltori che li accudiscono.

Molti sono stati i cambiamenti negli ultimi decenni: quello climatico, che è sotto l’occhio di tutti, dove le precipitazioni sono concentrate nel tempo e scarse in molte regioni; quello della recrudescenza di vecchie patologie e della comparsa di altre prima sconosciute; quello dei prodotti fitosanitari in agricoltura, con la comparsa di nuove molecole tra le quali i neonicotinoidi, sempre più massicciamente utilizzati nei nostri campi.

L’apicoltura, essenziale per noi allevatori che viviamo dei prodotti delle api, è inserita a pieno titolo nell’agricoltura e nell’ambiente circostante, da cui dipende e che aiuta nella sua biodiversità attraverso innanzitutto l’impollinazione.

La situazione è veramente di crisi: le api se ne stanno andando, in silenzio come silenziose tornano le campagne; le famiglie non superano l’inverno, avvelenate o indebolite non sono in grado di assolvere al loro compito biologico, alla loro missione ambientale.

Conapi, Consorzio Apicoltori e Agricoltori- Biologici Italiani, che ha 30 anni di vita e oltre 1000 apicoltori professionali tra i suoi soci, che produce e commercializza oltre il 20 % del miele del nostro paese, ritiene che solo con il coinvolgimento e l’impegno di tutti, pubblici e privati, stato e regioni e province, enti di ricerca ed organizzazioni degli agricoltori, associazioni ambientaliste e consumatori, si possa determinare una condizione di svolta alla grave condizione di questi insetti: soprattutto ritiene che non si possa più aspettare.

In particolare queste ci paiono direzioni concrete:

- la ricerca: va aperta una pagina nuova, di relazione fra enti di ricerca, pubblici in particolare e non solo e noi apicoltori: concentrare tutta la ricerca scientifica verso risposte concrete alle quali le grandi case farmaceutiche non sono per nulla interessate (non siamo business, anzi spesso siamo considerati impicci): dobbiamo trovare rimedi urgenti per combattere, senza residui nei mieli, le patologie apistiche;

- le coltivazioni agricole: agricoltori ed allevatori devono essere con noi nell’emarginare pesticidi letali per le api: la nostra è una unica battaglia! molteplici sono le evidenze della pericolosità di queste molecole, come testimoniano, fra l’altro, i recenti provvedimenti di sospensione in paesi a noi vicini.

- la valorizzazione del prodotto: soprattutto il miele derivante da apicoltura biologica - che è quello che soffre due volte per questa situazione - ma tutto il miele certificato e di qualità, buono e pulito, fatto nei nostri territori, di origine ed apicoltore dichiarato, nelle nostre campagne o montagne, raccolto vicino a noi, deve godere di una particolare promozione, per il fatto che vale molto, è sano e rappresenta e rafforza l’ambiente nel quale tutti noi siamo immersi, che conosciamo e vogliamo preservare.

- la ricostituzione del patrimonio apistico: appare necessario predisporre strumenti che aiutino gli apicoltori a reintegrare le ingenti perdite subite, perché gli sforzi in questo senso non si sommino a minori produzioni nella stagione in arrivo.

In questo e su questo semplice programma chiamiamo a raccolta tutti, nei nostri territori, nelle regioni, nelle singole province, a livello nazionale ed europeo, per uno sforzo che se anche riguarda noi apicoltori più direttamente coinvolge tutti, ma proprio tutti:

insomma, “bisogna salvare le api”. Che significa anche salvare noi stessi.

Il Presidente
Lucio Cavazzoni

I Consiglieri

Giorgio Baracani (Bologna)

Michele Barbagallo (Siracusa)

Moreno Borghesi (Pisa)

Marcello Caruso (Cosenza)

Marco Nocci (Firenze)

Diego Pagani (Novara)

Lucia Piana (Bologna)

Fabrizio Pignatelli (Firenze)

Manlio Pugliese (Reggio-Emilia)

Nicola Tieri (Chieti)

Guido Zanelli (Ravenna)
 
(by Conapi)