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De Castro fa sul serio, le associazioni aspettano
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“Non ho alcun potere decisionale per quanto riguarda le decisioni sulla moria delle api. Sono solo un esecutore che applica il regolamento della 797”, ossia la normativa comunitaria che prevede finanziamenti al settore apistico anche per quanto riguarda la ricerca. Questo è quanto precisa al VELINO Alberto Masci, funzionario del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), sulle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Masci al VELINO il 31 ottobre scorso. Masci aveva spiegato che “non è stato istituito nessun comitato tecnico-scientifico da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) per discutere della moria delle api”, smentendo così quanto dichiarato in precedenza, sempre al VELINO, da Stefano Zecca, dirigente della ricerca del Mipaaf. Ora Masci spiega che quello rivelato faceva parte di "una conoscenza personale e non rappresentava la verità del ministero: la mia posizione all’interno dell’inquadramento del Mipaaf - dice - non mi consente di essere a conoscenza di molti aspetti del problema e delle azioni poste per risolverlo". Il fatto che Masci non fosse a conoscenza dell’istituzione di alcun comitato tecnico-scientifico sulla moria di api presso il dicastero di De Castro “non esclude - spiega ancora Masci - che uffici ministeriali appartenenti ad altre direzioni generali non abbiano già provveduto, quanto meno a livello di decretazione”. Il funzionario del ministero si riferisce in particolare al dirigente dell'ufficio “Qualità prodotti agroalimentari divisione fitosanitaria, fertilizzanti e delle sementi” Maurizio De Santis che aveva promesso in un’intervista dello scorso aprile, di “mandare quanto prima una lettera direttamente al ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, e una scheda riepilogativa al direttore generale del ministero per reperire i fondi necessari all’avviamento di una sperimentazione pubblica”. Perché quello della moria di api, aveva aggiunto De Santis, “è sicuramente un problema che deve essere risolto quanto prima”.

In merito alla 797, cui faceva riferimento il funzionario del Mipaaf da un estratto della stessa normativa pervenuto al VELINO dal ministero, si legge al punto “A” riguardante la “Razionalizzazione della transumanza”, che uno degli obiettivi della ricerca sarà proprio quello di valutare la tossicità per le api allevate in aeree coltivate con mais conciati mediante insetticidi neonicotinoidi, ossia quei pestici sistemici prodotti da Bayer e Syngenta e Basf che entrano nel ciclo vitale delle piante e vi persistono fino al momento della fioritura. Trasformando così il fiore in un inganno letale per le api. Nell’attività complessiva del triennio, questa la durata del progetto di ricerca stanziato con i fondi comunitari della 797, “si intende continuare la ricerca sulla messa a punto delle metodologie e degli strumenti per migliorare l’efficacia dei diversi tipi di monitoraggio". A tal fine, si legge ancora, “saranno collocate postazioni sperimentali munite di gabbie per la raccolta delle api morte al fine di evidenziarne eventuali episodi di mortalità acuta e verificare lo stato di salubrità dell’area”. Nel settore che viene definito 'emergenza apicidi', proseguirà inoltre lo studio dei rapporti tra mortalità di api e pesticidi “e più in generale lo studio dei metodi per l’individuazione dei collegamenti tra pesticidi ed effetti sulle api”. Lo schema sperimentale generale prevede anche riunioni con apicoltori “per individuare le aree su cui condurre la sperimentazione in funzione di episodi di mortalità o spopolamenti di colonie di api segnalati dagli apicoltori stessi”.

“Una notizia positiva, anche se l'Unaapi non è a conoscenza di queste ricerche. Mi fa comunque piacere l’attenzione manifestata da Masci, persona di cui ho massima stima”, ha commentato con il VELINO Francesco Panella, presidente dell'Unione associazioni apicoltori italiani (Unaapi) e vicepresidente del Gruppo miele del Copa-Cogeca. “Ma il grande problema, ha spiegato Panella, è il fatto che gran parte degli spopolamenti avvengono nei campi anziché vicino agli alveari e il controllo di queste trappole generalmente ha una cadenza settimanale. Il degrado del principio attivo è molto veloce per cui bisognerebbe conoscere con esattezza la tempistica e la costanza dei controlli, le modalità di prelievo dei campioni e la dotazione economica delle ricerche previste dalla 797”. Panella ha, inoltre, dichiarato che proprio la questione dei neurotossici sarà “uno dei temi principali sui quali il Gruppo miele Copa-cogeca, Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell'Unione europea, si muoverà in ambito Ue nei prossimi mesi”.
 
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(by Il Velino - Edoardo Spera)