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Mipaaf e apicoltori finalmente a confronto
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Il miele di bosco, l’etichettatura del miele e infine, ma non ultima per importanza, la moria di api. Questi i temi affrontati al tavolo sulla filiera del miele convocato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) e al quale hanno partecipato le maggiori associazioni apistiche, l’Istituto nazionale di apicoltura e Coldiretti. “La risposta che abbiamo ricevuto dal ministero è stata assai deludente”, dichiara al VELINO Francesco Panella, presidente dell’Unione nazionale associazioni apicoltori italiani (Unaapi). “È sicuramente positivo il fatto che dopo tre anni di totale silenzio siamo stati convocati dal Mipaaf per parlare dell’implicazione dei pesticidi nella moria di api – prosegue Panella – ma non si è parlato di alcuna ricerca pubblica a riguardo”. I maggiori indiziati della strage che ha coinvolto i preziosi insetti garanti della biodiversità, sembrano essere i neonicotinoidi, principi attivi usati nei pesticidi e nella concia per le sementi che agiscono sul sistema nervoso delle api facendo loro perdere l’orientamento fino a portarle alla morte. Imidacloprid, fipronil e thiamethoxan, questi i nomi delle sostanze indagate dai ricercatori e che sono alla base dei prodotti usati in agricoltura brevettati dalla Basf, dalla Bayer e dalla Syngenta. Ma mancano ricerche pubbliche di campo che ne dimostrino la reale implicazione nella moria di api. Attualmente l’unica ricerca svolta in tal senso in Italia è quella finanziata infatti dalla Bayer, che ne detiene l’esclusiva e che ancora non ha reso noti i dati ottenuti.
Al tavolo di confronto era presente anche Maurizio Desantis, dirigente dell'ufficio qualità prodotti agroalimentari divisione fitosanitaria, fertilizzanti e delle sementi del Mipaaf che aveva già dichiarato al VELINO: "Sono i ministeri che devono farsi carico di eventuali ricerche necessarie a garantire la salute dell’uomo e dell’ambiente. Manderò quanto prima una lettera direttamente al ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, e una scheda riepilogativa al direttore generale del ministero per reperire i fondi necessari all’avviamento di questa sperimentazione. Questo della moria di api è sicuramente un problema che deve essere risolto quanto prima”. È stata dimostrata di recente, dal servizio fitosanitario della regione Piemonte, la presenza di thiamethoxan in un campione di ape. Un passo in avanti questo, secondo Panella, che potrebbe trasformare i dubbi in certezze. “Chiediamo solo piccoli atti che dimostrino un maggiore interesse da parte delle istituzioni al settore degli apicoltori” aggiunge il presidente di Unaapi. Presente al tavolo di filiera anche Lorenzo Bazzana, responsabile economico di Coldiretti, che ha affermato al VELINO: “Finché si continua a parlare va bene ma occorre quanto prima passare dalle parole ai fatti”. Secondo Bazzana è necessario coinvolgere tutte le associazioni interessate alla questione. “La vicenda deve essere strutturata dal ministero della Sanità che rappresenta l’organo competente per eventuali decisioni di sospensione o valutazione dei prodotti, ma deve essere presente anche Agrofarma. Come al solito però, mancano le risorse per fare una ricerca pubblica”.

Più morbida la posizione invece di Raffaele Cirone, presidente della Federazione apicoltori italiani (Fai) l’Associazione di categoria aderente a Confagricoltura, che ha dichiarato al VELINO: “Reputiamo decisamente tossici i neonicotinoidi e ci auguriamo che vengano sospesi come è stato già fatto in Francia, ma non bisogna creare allarmismi inutili”. Secondo il presidente della Fai il problema è cercare di capire quanto un utilizzo errato di questi pesticidi, da parte degli agricoltori, possa influire sulla mortalità delle api. Per fare questo occorre iniziare una campagna di sensibilizzazione da parte dei servizi fitosanitari delle regioni. “Desantis ci ha comunicato durante l’incontro – prosegue Cirone – che per avviare una sospensione cautelativa di questi prodotti occorrono dati reali e fino ad ora non ce ne sono a sufficienza”. La Fai sostiene per questa ragione che il ministero delle Politiche agricole italiano deve attivarsi per acquisire i dati che hanno consentito in Francia la sospensione cautelativa dei neonicotinoidi. “Il Mipaaf deve immediatamente farsi trasferire dal ministero dell’agricoltura francese tutti i dati che hanno portato a questa decisione. Ma occorre anche un confronto immediato con gli agricoltori. Senza creare allarmismo, bisogna procedere in maniera costruttiva e risolvere il problema”.

Più che positivo infine il commento di Sergio D’Agostino, presidente dell’Associazione nazionale apicoltori italiani (Anai): “Sono soddisfatto. Finalmente si comincia a dialogare tra le parti. Le api muoiono e noi apicoltori ci sentiamo impotenti. Ora la strada da percorrere è quella di una ricerca forte e valida che dia certezze per cui è fondamentale un interesse sempre maggiore, da parte delle istituzioni. Anche perchè il nostro settore è estremamente importante per il mondo agricolo e l’intera economia nazionale". Il presidente dell’Anai ha poi auspicato che l'incontro del Mipaaf si traduca in una concreta ricerca di finanziamenti necessari alle ricerche scientifiche per debellare il problema della moria delle api. "Ho fiducia nelle istituzioni italiane – ha concluso D'Agostino – e con il tavolo di filiera credo sia stato fatto un importante passo avanti”.
 
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(by Edoardo Spera - il Velino)