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Le api e il gene sociale
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Gran parte della complessa vita sociale delle api è in mano al gene della vitellogenina. Si tratta di una proteina essenziale nella riproduzione e nella deposizione delle uova dell’Apis mellifera, fondamentale anche nel prolungare la vita delle operaie e dell’ape regina proteggendole dallo stress ossidativo. Sembra inoltre che la vitellogenina intervenga nella complessa organizzazione degli alveari, dove i ruoli dipendono dall’età, dal genere e dalla casta.

Quattro biologi scrivono su Plos Biology di aver manipolato geneticamente alcune api operaie per vedere come cambiava la loro vita sociale. Senza questa proteina le api uscivano precocemente dall’alveare, dove il ruolo di domestica e balia è riservato alle operaie giovani, e passavano al foraggiamento; erano predisposte a specializzarsi nella raccolta del polline invece che in quella del nettare.

Infine, vivevano meno delle compagne. La vita media di un’ape, l’inizio del lavoro sui fiori e addirittura il tipo di cibo da raccogliere sembrano dipendere dalla vitellogenina. O meglio, precisano i biologi, dal rapporto della proteina con l’ormone della crescita. Le diverse fasi della vita sociale di un’operaia dipendono, infatti, in gran parte da questi due fattori.
 
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(by Internazionale, da Plos Biology)