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Aethina tumida - gestione sciami per impollinazione - Varroa piani di trattamento
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il ministero ha diramato una circolare che recepisce in pieno uno dei punti del documento presentato da ANAI a dicembre scorso.



Come è noto il 12 settembre 2014 è stata confermata la presenza di Aethina tumida nella Regione Calabria e successivamente il 7 novembre nella Regione Sicilia.
Al fine di eradicare questa parassitosi sono state adottate specifiche misure di controllo e sorveglianza in ambito nazionale che hanno riguardato anche le modalità di spostamento degli alveari.
A tale riguardo, nel novero delle misure finalizzate a limitare i rischi di diffusione di Aethina tumida occorre prendere in considerazione anche quelle dirette a controllare la pratica dell’impollinazione. E’ noto infatti che il “piccolo coleottero dell’alveare” replica più facilmente in presenza di famiglie deboli e da questo punto di vista la pratica dell’impollinazione può costituire una criticità tenuto conto delle modalità con cui viene effettuata ed in particolare l’utilizzo di portasciami contenenti un numero limitato di telaini o di scatole a perdere contenenti bombi.
Nella gran parte dei casi terminata l’attività di impollinazione i portasciami o le scatole contenenti bombi vengono lasciate sul terreno e possono rappresentare un punto di facile replicazione del parassita.
Ciò premesso e al fine di gestire i rischi sopra evidenziati si ritiene opportuno che terminata la fase di impollinazione si pervenga quanto prima al recupero e distruzione dei portasciami orfani e del loro contenuto nonché dei contenitori dei bombi utilizzati per l’impollinazione in campo o in serra.
Si coglie inoltre l’occasione per allegare le linee guida per i trattamenti anti varroa redatte dal Centro Nazionale di referenza dell’IZS delle Venezie.
A tale riguardo e come evidenziato dallo stesso Centro di Referenza nazionale i trattamenti antivarroa risultano efficaci quando il trattamento viene effettuato contemporaneamente su tutti gli apiari presenti in una determinata area territoriale così da ridurre in particolare i possibili fenomeni di reinfestazione.
In questa ottica sarebbe pertanto auspicabile che le AA.SS.LL territorialmente competenti ricerchino un più stretto confronto con le Associazioni degli apicoltori con il fine di coordinare l’esecuzione dei trattamenti secondo tempistiche definite nell’ambito di precise aree territoriali nonché favorire la rotazione dell’uso di farmaci da impiegare così da ridurre i ben noti fenomeni di farmaco resistenza.
Infine le AA.SS.LL dovranno prevedere l’effettuazione di controlli per verificare l’applicazione della normativa vigente in merito all’effettiva adozione dei trattamenti antivarroa in tutti gli apiari nonché del corretto utilizzo del farmaco veterinario.
Si ringrazia per la collaborazione e si resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
 
(by Dott. Silvio Borrello, Direttore Generale, Ministero della Salute - 24.07.2015)