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Progetto Rotis di Matelica
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Caratterizzazione, tutela e selezione
dell’ecotipo di Apis mellifera “Rotis di Matelica”



Ricordiamo a tutti gli internauti che il Convegno è stato spostato dal 30 maggio 2015 a sabato 6 giugno 2015.
Rimangono inalterate tutte le altre coordinate.


Sabato 6 giugno 2015, a Matelica (MC), Sala Convegni del Comune - Piazza Enrico Mattei 1, ore 9,00 - si terrà un importante Convegno organizzato dalla Cooperativa Apicoltori Montani e dalla Regione Marche. Il focus? Fare il punto sul Progetto Rotis di Matelica, un progetto per la Caratterizzazione, la tutela e la selezione dell’ecotipo di Apis mellifera “Rotis di Matelica”. Il Progetto è partito grazie all’impegno di Pierluigi Pierantoni, presidente della Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica e vicepresidente di A.N.A.I. (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani).
Tutto parte nel 2009 quando vicino Matelica, tra i ruderi della Abbazia di S. Maria De Rotis, viene trovato uno sciame di Apis mellifera, capace di svernare diversi anni di seguito senza risentire dei danni subiti dall’acaro Varroa destructor, sopravvivendo, puntualmente, alla stagione fredda. Lo sciame fu recuperato e osservandolo attentamente si notò che era caratterizzato da una estrema docilità e da una spiccata resistenza alla varroa, financo a sopravvivere senza necessità di trattamenti antivarroa. Tali attitudini delle api non andavano a discapito della loro produttività. Fu possibile individuare in tali api i caratteri distintivi di un vero e proprio “ecotipo Rotis di Matelica”, corrispondenti alle api allevate nel territorio marchigiano in epoca precedente all’infestazione da varroa, con l’aggiunta di evidenze che testimoniano la capacità di resistere all’azione patogena del parassita.
Il ritrovamento dello sciame si rivelò subito di grande interesse e allora partì un progetto di ricerca biennale, finanziato dalla regione Marche e a investimenti di altri 3 anni di associati della Cooperativa Apicoltori Montani e ANAI Marche, per recuperare e allevare colonie dallo sciame di origine proveniente dalla Valle di S. Maria di Rotis, mantenendo le api nello stesso habitat originario: il terreno dell’antica abbazia, oggi in disuso. Anche la progenie dello sciame ha mantenuto i caratteri di una spiccata docilità, di una innata resistenza alla Varroa e di notevoli attitudini produttive. Da allora si stanno portato avanti studi di selezione genetica e di valutazione morfo-funzionale (docilità, tendenza alla sciamatura, ripresa primaverile, produttività, resistenza alle malattie e tenuta del favo) anche in funzione delle condizioni pedo-climatiche in cui gli alveari sono allevati. Per seguire l’ecotipo è stato formato anche un Comitato scientifico di cui fanno parte Pierluigi Pierantoni, il dottor Giovanni Formato, il professor Carlo D’Ascenzi, Massimo Ilari, Sergio D’Agostino, Stefano Serbassi, Mirco Lucamarini e Mirian Matarazzi. L’incontro del 30 maggio servirà a fare il punto del Progetto, presentare i risultati ottenuti e capire come andare avanti. Al Convegno saranno presenti tanti altri esperti del settore.

Per maggiori informazioni:
• coopapicoltorimontani@virgilio.it - 339. 2357888- 3331528259
• redazione@apitalia.net - 06 35404965.
 
(by Apitalia - 26.05.2015)
 
 
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