Uccisero milioni di api, pagheranno solo 300 euro [Torna all'indice generale] |
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![]() Il colpo più consistente, con milioni di api avvelenate, lo hanno messo a segno, a marzo di un anno fa, a Titignano di Cascina ai danni di La Mieleria di Sergio D'Agostino. Ma i furti di arnie che sono stati attribuiti a Mario Paolinelli e Giuseppe Cuffia, molto conosciuti a Lucca e nel territorio delle province limitrofe, nell'ambiente degli apicoltori, sono molti di più. E sono stati messi a segno sia in provincia di Pisa, a Palaia, Cascine di Buti, Santa Maria a Monte ma anche a Collodi e Villa Basilica, così come in altri centri della provincia di Lucca. La vicenda, chiusa grazie alle indagini dei carabinieri e della Forestale, è arrivata in tribunale a Lucca. I due imputati hanno patteggiata davanti al Gip Giuseppe Pezzuti la pena di un anno e quattro mesi di reclusione e un'ammenda di trecento euro. Le parti offese, tanti piccoli apicoltori messi in ginocchio dai furti, per ottenere il risarcimento dei danni dovranno tentare una causa civile a meno che i due imputati non decidano di risarcirli. I carabinieri di Navacchio avevano cominciato le indagini mettendo a fuoco analogie con altri furti avvenuti fuori provincia e lavorando in sinergia con i colleghi di Lucca. Dopo i primi sequestri di arnie e miele, resi possibili grazie anche alla segnalazione di persone che frequentano i Monti Pisani, cercatori di funghi o appassionati di caccia, anche il personale del Corpo Forestale dello Stato aveva effettuato alcuni sequestri, quando gli autori dei furti avevano cominciato a sbarazzarsi delle arnie gettandole nel padule di Bientina e nei corsi d'acqua al confine tra le province di Pisa e della Lucchesia. Gli autori dei furti avevano intuito che stavano per essere scoperti e avevano ucciso le api gettandole nell'acqua. Per questo, oltre che per furto, sono finiti a giudizio anche per maltrattamento di animali. «Una sentenza che non può accontentarci _ commenta Sergio D'Agostino apicoltore di Titignano e presidente dell'Associazione nazionale apicoltori italiani (Anai) _ si possono uccidere migliaia e migliaia di api e chiudere la vicenda con un'ammenda di trecento euro. Tanti apicoltori pagano ancora le conseguenze di questi raid. E' vero che delle oltre 600 famiglie di api rubate circa la metà sono state restituite ma molte sono state gettate nei fiumi e sono andate perse per sempre con la morte delle api stesse. Un fatto molto grave che merita di essere preso in considerazione anche a livello nazionale per la pena mite che è prevista in casi come questo». |
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(by Sabrina Chiellini, Il Tirreno edizione Pontedera - 22.05.2015) | |