Parole di Miele [Torna all'indice generale] |
|
![]() La mostra inaugurata nell’area espositiva del Visionario il 19 dicembre e che è rimasta allestita fino al 1° febbraio 2007, ha permesso di ammirare l’impegno e la creatività di nove autori internazionali di fumetti, Anke Feuchtenberger (Germania), Jakob Klemencic (Slovenia), Koco (Slovenia), Milorad Krstic (Ungheria), Matthias Lehmann (Francia), Rutu Modan (Israele), Vladan Nicolic (Serbia e Montenegro), Marcel Rujiters (Olanda), Danijel Zezelj (Croazia). I succitati fumettisti hanno rielaborato in maniera personalissima temi che hanno scelto personalmente in una selezione delle notevoli immagini rappresentate nelle tavolette che decorano le arnie slovene. Arnie molto diverse da quelle di casa nostra: si tratta di costruzioni con una porta d’accesso che permettono all’apicultore di prelevare il miele dall’interno e sono decorate sulla facciata esterna con delle tavolette lignee colorate inserite come richiamo e segnalazione agli sciami. Parole di miele, oltre ad essere una mostra, è anche un'antologia dell'editore sloveno StripBurger e consiste in una scatola di nove libretti dei comics (più un saggio introduttivo) che caratterizzano i cartoonists prima citati. Per capire la mostra e il catalogo/antologia bisogna entrare nel vivo della tradizione slovena: lì l’apicoltura, attività già fiorente nel 18esimo secolo, è oggi diffusa sull’intero territorio nazionale. Ci sono, infatti, circa 8.500 apicoltori. Gli apicoltori, sono riuniti in Circoli e nell’Associazione degli Apicoltori della Slovenia, non allevano solo le proprie api ma, secondo quanto affermano gli intenditori, praticamente vivono e respirano con esse. Tra loro gli apicoltori si distinguono per come marcano e dipingono i propri alveari e tale pratica ha favorito la nascita dei dipinti frontali di “arnie panjske konènice” che raffigurano diverse scene e motivi. Rappresentano una particolarità della tradizione popolare slovena e costituiscono una delle più rappresentative attrazioni del loro patrimonio culturale e quindi il fatto che siano state fonte di ispirazione per questa mostra e il conseguente catalogo è solo un ulteriore motivo di orgoglio per la conservazione della cultura degli avi e per la salvaguardia delle radici. Entrando nello specifico delle tavolette esposte al Visionario, la varietà e l’originalità dei soggetti fa leva sulla fantasia e la potenzialità narrativa che contengono le tavolette dipinte sulle arnie: il passato e il presente si confondono con una interessante continuità. Colpisce, ad esempio, il “motivo” della Tentazione di Eva in Paradiso dove le didascalie, per entrare meglio nello spirito ecclesiastico, sono in latino e ancora quella inesorabilmente Fumettistica de La volpe che rade la barba di un cacciatore. Qui il paradosso è il pretesto comic ideale dal quale partire per raccontare una storia. In conclusione, tutta l’operazione Honey Talks è un modo intelligente di far rivivere le tradizioni folkloristiche nell’immediatezza del fumetto, spesso utilizzato in larga parte a fini narrativi, in quanto definito come "letteratura disegnata”. |
|
(by Valentina Coluccia) | |