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LA VALLE D’AOSTA TUTELA CON UNA LEGGE LE API AUTOCTONE
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L’apicoltura rappresenta per l’agricoltura valdostana un’importante fonte complementare di reddito. Infatti, gli apicoltori censiti sono quasi 700: nel 2006 hanno “allevato” 8.000 arnie che hanno prodotto circa 1.000 quintali di miele, con un fatturato all’ingrosso di oltre 850.000 euro. La Regione autonoma Valle d’Aosta intende ora istituire, con una legge regionale, l’anagrafe apistica valdostana e prevedere interventi per la tutela della salute delle api e della razza autoctona. “Si tratta - ha spiegato Giuseppe Isabellon, assessore regionale all’Agricoltura - di un provvedimento teso a rendere più competitivi i produttori valdostani di miele e dare assoluta garanzia al consumatore sulla qualità e la genuinità del nostro miele che è stato inserito, dal Ministero, nell’elenco dei prodotti tradizionali della Valle d’Aosta”. La predisposizione della legge, attesa dagli apicoltori, “è stata determinata - come ribadisce Eddy Ottoz, consigliere regionale relatore del d.l. che a breve sarà portato in aula - dalla necessità di proteggere le razze di api autoctone, dei loro ecotipi locali e di sviluppare un piano di incremento del patrimonio apistico”. Le varietà di miele valdostano: rododendro, castagno e millefiori, sono inserite nell’elenco dei prodotti tradizionali della Valle d’Aosta in attesa di ottenere la Denominazione di Origine Protetta (DOP). Il Servizio Sviluppo Produzioni Agro-alimentari dell’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali fornisce attualmente assistenza tecnica agli apicoltori tramite 2 tecnici apistici in sinergia con i servizi veterinari, e tramite il laboratorio che effettua analisi in ambito di patologia apicola e sul miele. Il disegno di legge disciplina, tra l’altro, i parametri per la predisposizione del censimento degli alveari, l’aggiornamento dei dati relativi e l’istituzione dell'anagrafe degli allevamenti apistici, le postazioni e le distanze degli apiari. Per quanto riguarda la tutela della salute delle api il testo detta le misure da prendere in casi di sospetta o accertata malattia infettiva, e le norme a tutela delle api rispetto alle sostanze tossiche utilizzate durante il periodo di fioritura dei fruttiferi e all’impiego dei diserbanti. L’articolato determina gli aiuti dei quali possono beneficiare gli apicoltori “in attuazione del Regolamento comunitario N. 797/2004 - precisa Isabellon - che inserisce l’apicoltura tra i settori agricoli per i quali la concessione di aiuti è assoggettata al pieno rispetto dei vincoli comunitari”.
 
(by ANSA)