Ogm? Grazie, No! Bio? Grazie, sì! [Torna all'indice generale] |
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![]() La scelta bio è dovuta a ragioni di salute nel 4% dei casi, per evitare pesticidi nel 3%, a ragioni etiche nel 12%. Più spesso (76,04%), a tutte queste ragioni insieme. Più che la marca del prodotto (importante per l’8,53% dei consumatori) o della presenza di promozioni (11,32%), nell’acquisto del prodotto biologico conta la provenienza locale (36,28%), mentre il canale d’acquisto preferito risulta essere il negozio specializzato (23,50%), seguito dai gruppi di acquisto solidale (21,31%) e supermercati convenzionali (17,76%). Il biologico importato ha meno estimatori di quello nostrano: il 63% dei consumatori dichiara infatti di acquistarlo solo in mancanza dell’equivalente italiano, mentre il 20% proprio non lo considera. La certificazione del prodotto bio dà sicurezza solo al 31,7% del campione mentre oltre il 65% pensa che non sia sempre una vera garanzia per il consumatore. Rispetto agli organismi geneticamente modificati, il 58,25% dei consumatori dichiara di essere contrario alla loro immissione in agricoltura, percentuale che sale aggiungendo il 38,83% di coloro che si dichiarano contrari fino a quando non ne verrà dimostrata la sicurezza per l’ambiente e la salute dei consumatori. Nel complesso, comunque, l’86% del campione è contrario alla commercializzazione degli Ogm. Parlando di agricoltura in generale. Poi, oltre il 50% dei consumatori ignora le misure e le direttive previste dalla Pac (Politica agricola comunitaria) ma quasi il 96% ritiene che i consumatori contribuenti dovrebbero essere coinvolti su come vengono spesi i fondi per l’agricoltura, perché questa incide sull’ambiente e la salute e quindi ci riguarda. «Il biologico si conferma oggi come uno dei settori più vitali e dinamici di tutta l’economia italiana, a dimostrazione di come ormai i consumatori siano sempre più orientati all’acquisto di prodotti sani, di qualità e con un basso impatto sull’ambiente – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, vicepresidente AIAB -. Una crescita che sta diventando anche una prospettiva lavorativa concreta per i tanti giovani, che decidono sempre di più di dedicarsi all’agricoltura biologica. Proprio per questo il settore va sostenuto, a partire con la prossima definizione dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR) regionali, e difeso da tutte le insidie, in particolare dagli OGM. E’ proprio a questo impegno che abbiamo deciso di dedicare l'iniziativa della Biodomenica per chiedere ancora una volta l’applicazione della clausola di salvaguardia, logica conseguenza del Decreto governativo che, invece, continua a essere rimandata in ossequio alle lobby». |
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(by Apitalia - 18.10.2013) | |