Apicoltura nel Piacentino: “Perso il 50% della produzione di miele d'acacia” [Torna all'indice generale] |
|
![]() Oltre al clima, a preoccupare annualmente gli apicoltori piacentini - in linea con il resto d’Italia - è la situazione sanitaria delle api. “I problemi sono sempre i soliti, ormai purtroppo strutturati - ha detto Redoglia -, l’inquinamento ambientale dovuto ai fitofarmaci che vengono somministrati tramite irrigazione alle colture, soprattutto pomodori e mais. Per il pomodoro è abbastanza recente, con l’irrigazione goccia a goccia, le api vanno a bere nei gocciolatoi e si avvelenano”. Altri rischi, quest’anno fortunatamente contenuti, sono invece rappresentati dai parassiti, su tutti la Varroa destructor, un acaro che però ha subìto, come le stesse sue prede, l’inverno rigido appena trascorso (visto che si riproduce nelle covate, che sono state molto veloci a causa del freddo). L’apicoltura, comunque, negli ultimi anni a livello nazionale sta registrando un incremento, grazie non solo agli agricoltori ma anche a persone che, per passatempo o passione per la natura, decidono di gestire un alveare. “Non richiede un grosso impegno finanziario - ha sottolineato il tecnico di Coldiretti - anche se le api, nonostante siano abbastanza autosufficienti, necessitano di momenti con cadenze rigide di controllo e supporto. E’ semplice l’inizio attività, come hobby, però impegnativo se si vuole sbarcare sul mercato”. |
|
(by Gianmarco Aimi, © Radio Sound Piacenza - Apitalia 26.08.2013) | |