Martedì scorso è venuto a mancare al mio affetto, di tutta la mia famiglia e di tutta quella moltitudine di gente che gli hanno reso omaggio, mio padre Antonio. Come tante altre cose della vita, la mia storia apistica inizia con lui, nel lontano 1968. Tutto cominciò da un alveare posto dentro un ceppo di un grande ulivo morto, era sito nel comune di Matelica, in loc. Fratte. Con duro lavoro, durante l’inverno, portammo a casa l’alveare lasciandolo, per diversi anni, nel ceppo originale. Sistemato presso il nostro fienile, a partire da quel momento, l’alveare produsse tre sciami l’anno. Ecco l'incipit della “Premiata Apicoltura Pierantoni Antonio”, di Matelica. Un'apicoltura portata avanti soprattutto dal sottoscritto (con l’aiuto di mia madre e mia sorella). E per una buona ragione: papà diventa presto allergico alle punture delle api (a quel tempo non esistevano vaccini), gli alveari crescono di numero e l’azienda si distingue, negli anni, per aver vinto tantissimi concorsi di qualità. Il più prestigioso? Il “Concorso per la selezione dei Migliori Mieli del Mediterraneo”, che ci ha premiato, per ben due volte, con il primo premio, grazie alla nostra Melata di Quercia e al Millefiori di alta collina. Non posso dire che mio padre sia stato un grande apicoltore, sia per numero di alveari sia come esperto delle api, ma posso ringraziarlo con tutto il cuore, in ogni momento della mia vita, perché ha aiutato a centrare l'obiettivo. Ricordo, ancora oggi, i tanti spostamenti per produrre, già allora, mieli monoflora ancora sconosciuti alla clientela abituale. Voglio rievocare un particolare dell’epoca. Il periodo? Penso che sia stato il 1985: producemmo tantissima melata di quercia, purissima, sconosciuta alla maggioranza dei consumatori. Risultato? Nessuno dei nostri clienti volle acquistarla. La frase più ricorrente era: «che è sta roba tutta nera?». Oggi il miele di Melata è quello più consumato. Concludo affermando che ho avuto un grande padre.
Padre con cui ho condiviso tantissime cose di vita dal lavoro agli hobby, dalle difficoltà alla felicità e soprattutto lo ringrazio per avermi sempre spinto verso le api e la natura. Grazie padre per tutti i tuoi insegnamenti di vita, che il Signore ti tenga in Paradiso a custode di tutto ciò che tu amavi, dalle api alla natura, ti porterò sempre nel mio cuore insieme a tutta la tua famiglia. Sei una grande perdita, oggi, fa tanto male al cuore, la nostra forza e che porteremo sempre con noi i tuoi insegnamenti. |