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Neonicotinoidi, per uno studio inglese non hanno effetti letali sui bombi
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Pubblichiamo per dovere di cronaca e per informare quanto accade nel campo della Ricerca. E' chiaro che si tratta di uno Studio che non può pretendere di possedere verità e inconfutabilità. Dunque, chiediamo ai Ricercatori di far emergere i punti deboli dell'indagine. Noi siamo contro la chimica tossica in agricoltura e siamo per l'agricoltura biologica. Continuate a firmare su Apitalia online la Campagna “Liberi dai Veleni”

Secondo la Food and environment research agency (FERA) della Gran Bretagna, l’esposizione di colonie di bombi situate nei pressi di coltivazioni trattate con neonicotinoidi non avrebbe effetti rilevanti sulla salute di questa specie di insetti impollinatori.
Lo studio ha comparato lo sviluppo (massa e composizione) delle colonie di bombi della specie Bombus terrestris situati in tre diversi paesaggi, dove è stata coltivata la colza cresciuta da semi non trattati o semi trattati con insetticidi a base di neonicotinoidi quali il clothianidin o l\'imidacloprid. Venti colonie sono state posizionate in tre siti.
Nei tre diversi casi sono state rilevate differenze sistematiche nei residui delle sostanze attive, ma tali differenze non hanno nulla a che fare con il trattamento applicato a colture adiacenti, suggerendo quindi che i bombi coprono lunghe distanze in cerca di cibo.
Le differenze esistenti nella fenologia di fioritura nei tre siti ha reso necessario il posizionamento delle colonie nel campo in orari diversi. Conseguentemente vi erano differenze sistematiche fra i siti nelle dimensioni e in altri aspetti delle colonie. Queste differenze erano particolarmente accentuate in uno dei siti. Analizzando i dati, si è cercato di controllare statisticamente queste differenze di base.
Colonie di bombi che contenevano una media di 16-24 api operaie sono state posizionate in ogni sito per la durata del periodo di fioritura della colza (6-7 settimane). Durante i picchi di fioritura, sono stati raccolti campioni di polline e nettare da ogni colonia per le analisi dei residui (limite di rilevazione 0.025 ug/kg nel nettare e 0.5 ug/Kg nel polline) e per la palinologia (polline). L’analisi ha interessato i neonicotinoidi e i due principali metaboliti tossici dell’imidacloprid sul miele.
Tutte le colonie sono cresciute e sono sopravvissute fino alla fine dell’esperimento. Le colonie di due dei tre siti hanno avuto una più significativa crescita di massa terminale, ma tutte le colonie hanno avuto una crescita maggiore rispetto a quelle controllate degli esperimenti di laboratorio pubblicati. Il numero di nuove api regine prodotto nelle colonie non era significativamente diverso nei tre siti. Lo studio è stato trasmesso all’EFSA.
 
http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it
 
(by www.ambienteterritorio.coldiretti.it - 24.04.2013)