Apicoltura laziale: Un pò di chiarezza sull\'ALPA [Torna all'indice generale] |
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![]() Il Presidente dell’ARAL, Francesco Coarelli, sul Notiziario dell’Apicoltore n. 5 del 26 ottobre 2006, muove affermazioni false e offensive nei confronti dell’ALPA (Associazione Laziale Produttori Apistici). Vorremmo ricordare al Presidente Coarelli che è oltremodo scorretto e ingannevole assumere tali posizioni diffamatorie, senza offrire possibilità di replica come accade, solitamente, in democrazia. - Il Presidente dell’Aral Coarelli fa finta di non ricordare che ci siamo incontrati nella sede dell’ARSIAL, in data 6 novembre 2006, dove ha appreso della costituzione dell’ALPA, anzi afferma di essere stato informato da altri, in separata sede. Un altri che sa di vago ed è privo di fondamento. Torna alla mente lo smemorato di Collegno, una superba interpretazione di Totò. Ma Totò non si occupava di Apicoltura. - La nascita di una nuova Associazione, nello specifico quella laziale, presentata negativamente da Coarelli come esempio del “DIVIDE ET IMPERA “, in realtà rappresenta um momento di crescita e di confronto fra tutti gli apicoltori. Coarelli dovrebbe, semmai domandarsi, in cosa ho sbagliato? Ma sarebbe chiedere troppo. Come che sia, secondo l’ALPA una nuova Associazione non rappresenta mai un evento negativo, di contro l’esistenza di più soggetti, con obiettivi comuni anche se con diverse priorità, è segno di democrazia e pluralità mentre il “ CARTELLO “ genera sempre distorsioni e irregolarità. In verità, siamo certi che questa non sia la posizione di tutti iscritti all’ARAL che meriterebbero di essere informati. - È vero i soci fondatori dell’ALPA si definiscono “professionisti” (è forse una colpa?), semplicemente perché traggono dall’Apicoltura il loro reddito. Certamente non ostacolano, al contrario incoraggiano e sono pronti ad accogliere l’iscrizione di altri soggetti come: apicoltori amatoriali, consumatori e chiunque scelga liberamente di aderire. La ragione? La molteplicità di vedute è il presupposto indispensabile per lo sviluppo di tutto il settore. - Non siamo i “seguaci” della categoria del “ FAI DA TE “, come affermato dal Presidente Coarelli. Egli è stato sicuramente male informato (gli lasciamo il beneficio del dubbio); nostro obiettivo primario è la crescita dell’APICOLTURA, rimasta sempre d’importanza secondaria, visto che ci prefiggiamo di lavorare per equiparala ed elevarla al rango degli altri allevamenti zootecnici. Per centrare l’obiettivo desideriamo collaborare con tutti i soggetti coinvolti, siano Apicoltori, Associazioni e Istituzioni per raggiungere un traguardo comune: la protezione dell’ape, dell’ambiente e la valorizzazione dei prodotti nobili ad essa collegati. Del resto cosa ha fatto l’ARAL in questi anni per avere una apicoltura pulita? Cosa ha fatto per formare gli apicoltori? Cosa sta facendo per difendere gli apicoltori dai confezionatori che offrono prezzi da fame per l’acquisto del miele? Nessuno dell’ALPA ha mai voluto precludere l’accesso a qualsivoglia contributo regionale, se chi lo richiede è in possesso dei requisiti richiesti. Certo sorge qualche perplessità, se la richiesta è fatta da un apicoltore che possiede 1 (uno) alveare e fa domanda per l’acquisto di 100 arnie. E’ come se un possessore di una mucca (un cavallo, una pecora, una capra…) il giorno dopo voglia allevarne 100, senza che la cosa corrisponda al vero. Non vogliamo che siano gettati al vento i pochi denari pubblici assegnati all’Apicoltura. Siamo sicuri che frequentando un corso di poche ore non si diventa APICOLTORI. La strada è molto più lunga e difficile. ALPA Info:Fabrizio Nisi, 380 5100767 Marco Locicero, 347 9155763 Franco Mirigliano, 347 0736549 Bernardino Ferri, 335 5281989 |
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(by Ufficio Stampa ALPA) | |