L'apicoltura al bivio [Torna all'indice generale] |
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![]() L’apicoltura è arrivata a un bivio: - ci sono quelli che a malapena riescono ad avere un reddito (fare reddito non significa far soldi! Ma avere qualcosa per mantenere l’azienda e soprattutto la famiglia) e sono quelli che (anche tra i biologici), pur negandolo sempre e con convinzione, utilizzano di tutto per la sanità degli alveari (Birlane, Bayticol, Samba, Amitraz, antibiotici, Rufast e vari cocktails). Con questo non critico, avere di che vivere non è un reato e questo è l’unico modo. - Ci sono poi quelli che seguono la legalità, seguono le linee guida ufficiali per l’allevamento delle api: buone pratiche apistiche (una presa in giro), sterilizzazione ai raggi gamma, rinnovo del materiale e disinfezione, ingabbiamento della regina, prodotti autorizzati…Anche in questo modo, imposto dal SSN, le api sopravvivono ma il bilancio dell’allevamento è in rosso. Io ho scelto, per i timori di quanto può accadere ad essere illegali (vedi i numerosi processi intentati contro tanti colleghi), di seguire una “certa legalità”, di non avere nessun tipo di residuo non desiderato in tutte le matrici dell’alveare (ho 1500 arnie, anzi, le avevo). Voglio ricordare che nel 2000 ebbi a che fare con residui di antibiotico nel miele (non usato!)… e forse, alla luce di quanto emerso ufficialmente (dimostrazione dell’esistenza dell’inquinamento ambientale, progetto portato avanti da ANAI, ndr)) avrei dovuto provvedere a denunciare la ASL (mi sento di consigliare di farlo in casi simili al mio) perché, probabilmente, “qualche veterinario” aveva (legalmente) somministrato antibiotici a un qualche allevamento di bestiame senza tener presente della vicinanza del mio apiario (regolarmente censito!). RISULTATO: 2007: 1200 alveari morti e TUTTI gli organi competenti l’hanno saputo - 7 anni di reddito mancato 2012: mortalità 80% (le sto trovando così ora, uccise dalla VARROA e tutto quel che ne consegue- il trattamento con Apibioxal uccide le superstiti ormai stremate) e 96 alveari persi nell’alluvione. In questi 7 anni (dal 2005) ho: in un solo anno rinnovato tutti i favi (12.000), negli anni seguenti altri 5/6000 favi l’anno, spese, lavoro e tempi paurosi e risultati: nessuno. Ho usato APIVAR, APISTAN, APIGUARD, Acido Ossalico (prima “illegalmente” poi l’APIBIOXAL), Acido Formico (ancora illegale ma almeno non dà residui ed è sempre stato consigliato per l’apicoltura biologica) Risultato: rileggere sopra. Ho per 4 anni asportato tutta la covata in primavera e trattato con acido ossalico gocciolato. Risultato: niente reddito e lavoro che uccide; fare questo in estate o ingabbiare la regina di ogni alveare in tempi ragionevoli (i miei apiari sono da 48 arnie) è improponibile per una azienda professionale di 1500 alveari, questo deve essere chiaro! (come fare con il saccheggio?) Voglio sottolineare, forse con poca modestia, che non sono un incompetente in apicoltura. Per i mancati redditi in tutti questi anni mi trovo con: - autocarro di 17 anni ormai “finito” - attrezzature, macchinari e materiali da rinnovare - spazi insufficienti e da ristrutturare (vedere per credere), i progetti sono già pronti. Ma chi può permettersi di fare investimenti? E, soprattutto, LAVORO DA SOLO. Immaginate 1500 alveari… faccio almeno 100 ore ogni settimana per 365 giorni l’anno. Sono troppi alveari? Qui esce l’argomento più importante: Ho 3 figli di 10, 8 e 5 anni: il mio vero valore. (anche se per qualcuno è una colpa) Non abbiamo, con mia moglie, nessun parente vicino (ci siamo trasferiti per lavoro e sono tutti nel modenese), quindi, piuttosto che pagare (con quali soldi?) una baby-sitter, mia moglie nel lavoro può fare poco. Così dal mio lavoro dovrebbe uscire il reddito per 5 persone. Negli ultimi 7 anni avrei accettato volentieri un reddito di media (un anno male ma l’altro no). Quindi, ho sempre dovuto “investire” nell’azienda solo quello che non serviva alla famiglia (ma giuro: in famiglia si taglia tutto: vedere per credere). Non avevo soldi da spendere in raggi gamma, né in operai ad ingabbiare le api regine né in tutto quel che pretende essere nella legalità (si chiede di spendere 10 per avere 8). Risultato: leggere sopra. Cosa fareste voi nei miei panni? Chiuque mi dice: fai come tutti gli altri…(interventi illegali) ma la famiglia per me viene prima di tutto, non voglio finire in tribunale! Al diavolo anche quelli che dicono: “legalmente si può”: o sono BUGIARDI (la maggioranza) o non capiscono la realtà della necessità di un reddito per una famiglia. CON L’APICOLTURA NON SI PUO’ PIU’. E pensare che dal 1925 (mio nonno apicoltore) al 2004 con alti e bassi si è sempre potuto, ora non più. Un GRAZIE al Ministero, alle ASL, ma soprattutto alle più responsabili di questa situazione: le Associazioni di categoria. Ricordo che dei 1200 alveari morti nel 2007 TUTTI ne erano stati messi al corrente. HANNO RESO L’APICOLTURA SOLO UN PASSATEMPO PER RICCHI! Le ASL obbligano ad operare in modo economicamente inaccettabile (e spesso comunque inefficace)… a meno che non si venda tutto il miele prodotto esclusivamente al minuto!!! Nel 2007 ho accettato di RIPARTIRE DA ZERO! (sapete cosa significa?). Per 7 anni ho cercato, senza riuscirci, e ce l’ho messa proprio tutta, di fare reddito. CHE FARE ADESSO? Quando parlavo nessuno voleva ascoltare, ho le ricevute delle raccomandate inviate a Ministeri ed Assessori (mai ricevute risposte) e testimoni degli appelli che ho rivolto a FAI, UNAAPI, Coldiretti Modena, ANAI, Veterinari ASL e piccole associazioni locali. Che faccio ora? Quello che proveranno a consigliarmi (non risponderei delle mie reazioni se provassero a farlo!) le ASL, gli Istituti Zooprofilattici, le Associazioni? Con quali risorse, poi? Io il 27 del mese non ho uno stipendio assicurato! Sapete benissimo che ad oggi le regole prevedono spese superiori alle entrate (me ne spiegate il senso?); d’altronde non si spiegherebbe il massiccio uso di sostanze “illegali” (ammettetelo per il bene dell’apicoltura) e il terrore dei colleghi di essere scoperti da ASL trasformate in sceriffi (fortunatamente non tutti). Questi colleghi stanno solo cercando da troppi anni di non fare la mia fine. Perdonate questo mio sfogo ma purtroppo è la verità….molto amara! |
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(by Luca Manfredini - Capodimonte, 22 Novembre 2012) | |