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Fitofarmaci
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La Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari, istituita presso il Ministero della Salute, non ha concesso l’uso in deroga della difenilammina, una sostanza attiva ormai non più presente nell’allegato I della dir. 91/414/Cee, utilizzata nelle fasi di post-raccolta delle pomacee (ad esempio di mele e pere) per il controllo del riscaldo superficiale che di solito si manifesta nella fase di frigoconservazione della frutta. L’Italia è un paese nel quali tali produzioni sono molto esposte a tale problema e tale molecola ha il duplice vantaggio di essere efficace ed economica.
Il mancato ricorso all’uso in deroga è dovuto al parere negativo del Ministero dell’Ambiente e alle perplessità di quello della Salute rispetto al fatto che tale sostanza attiva contiene nitrosammine, che sono sospettate di avere un effetto cancerogeno.
A livello europeo, vista la richiesta di reimmissione in commercio avanzata dalla casa produttrice, la molecola è ora all’esame dell’Efsa che sta valutando gli studi presentati in merito. Il paese relatore dell’iter di registrazione è l’Irlanda che si era pronunciata in senso favorevole.
La difenilammina è al momento autorizzata in tutto il Nord America ed è stata di recente oggetto di riesame. Ad ogni modo, Canada e Stati Uniti hanno concesso di nuovo la registrazione della sostanza, per cui i frutticoltori italiani lamentano una disparità di trattamento a causa dello svantaggio commerciale in quanto la difenilammina è ora utilizzabile dai produttori agricoli non solo in Nord America, ma anche in Sud America, Asia e Africa.
 
(by Ambiente e territorio, Coldiretti)