E' tempo di “dure noci” [Torna all'indice generale] |
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![]() colgo al volo la ghiotta opportunità che mi viene offerta dall’apicoltore D’Amico per fornire risposte circostanziate e precise alla sua lettera, visibile sul sito di Apitalia. Risponderò per quanto è di mia competenza. Come che sia, ritengo che viene sempre un tempo per dire la verità anche se a qualcuno può far male e lei me ne offre l'occasione. Al Convegno dal tema “Sindrome dello Spopolamento degli alveari in Italia”, di Roma, 29 gennaio 2008, io ero uno dei due apicoltori chiamato a tenere una relazione e sempre io ero quello che non volevano far parlare. Ora è tempo di dire la verità, ho parlato solo perché il dottor Massimo Ilari, Direttore Editoriale di Apitalia, mi ha ceduto il Suo spazio temporale. Ancora oggi non comprendo la ragione di un ostracismo tanto radicato e aggirato solo grazie alla democrazia che ha manifestato Apitalia. Provo ad azzardare una spiegazione. Qualcuno, forse, aveva paura che io non rispettassi la regola del “Politicamente Corretto”? Un fatto è certo, ricordo bene che al termine della mia esposizione la platea di apicoltori applaudì con convinzione. Cari signori, finalmente gli apicoltori si stanno svegliando e iniziano a esprimere pensieri da troppo tempo trattenuti. Il bel risultato è che pongono le domande giuste. Traducendo. C’è nell’aria una volontà di cambiamento? Si prende coscienza dei propri diritti anche in campo apistico? Io direi proprio di sì. Carissimo Collega, non mi offendo per le sferzate che mi hai indirizzato, ho ricevuto di peggio. Le richieste che avanzi sono più che legittime: produci reddito, paghi le tasse (mi auguro), costruisci lo stipendio per mantenere la famiglia e lo costruisci per tanti altri. Insomma, pretendere risposte è un tuo diritto; anzi, vado oltre, alcuni dei tuoi quesiti li farò miei. Mi dai del “politico di turno e chiacchierone”. Non me ne offendo per il semplice motivo che non ho mai rivestito nessun ruolo politico e per mia dignità ho sempre mantenuto quanto promesso. Sono stato, addirittura, accusato di aver “assoldato” avvocati per difendere gli apicoltori. Chi lo ha fatto dovrebbe andare a leggersi la Costituzione della Repubblica. Non è scritta in inglese! Forse ora è tempo di “assoldare” anche Avvocati Civilisti! Certo, sono andato ai processi non come spettatore ma come Teste: forse ti sei perso qualcosa e, pertanto, ti invito ad abbonarti ad Apitalia per avere notizie vere, precise e continue. Ho prestato giuramento di dire tutta la verità e ho testimoniato. Per farlo ci vogliono un bel paio di “dure noci”… forse sarebbe tempo che anche altri apicoltori le vadano a trovare nel loro sacco! Gli apicoltori che sino a ora sono stati assolti con formula piena (richiesta fatta dal Pubblico Ministero, perché “il fatto non sussiste”) dovrebbero portare tutti a fare profonde riflessioni e a iniziare la strada del cambiamento. Questi apicoltori hanno dovuto sostenere pesanti e onerose spese per difendersi dalle accuse. I Tribunali sono stati a lungo utilizzati per dibattimenti finiti con l'assoluzione piena e ora chi paga? I costi dei processi sono a carico di chi? dei contribuenti ? e gli accusatori sbugiardati …? Nella Nostra Società, oggi, tira un aria di cambiamenti… dobbiamo essere tutti più prudenti e tenere i nervi ben saldi. Apicoltura vuol dire produrre materia prima; dunque reddito; dunque denaro per pagare stipendi. Dunque, anche io voglio sapere come il mio denaro viene speso. E’ stato forse un sogno la richiesta del nostro Primo Ministro di segnalare gli sprechi della Pubblica Amministrazione? Caro collega, mi hai attaccato, ma forse hai sbagliato bersaglio, poni richieste giuste e sacrosante, è un tuo diritto farlo, come è tuo diritto essere ascoltato, non si scherza con il denaro pubblico soprattutto in tempo di “vacche magre”. |
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(by Sergio D’Agostino, Presidente A.N.A.I.) | |