Settore apistico colpito da gelate [Torna all'indice generale] |
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![]() Poi, alla produzione minima si è accompagnata una sensibile diminuzione nella riproduzione delle api. In seguito, le temperature più elevate nella tarda estate e un inizio inverno mite hanno permesso alle “famiglie” di riprendersi e il numero delle api negli alveari si è pressoché normalizzato, «ma la situazione, già compromessa dall’andamento climatico dell’anno scorso, si è ulteriormente aggravata quando sono arrivate le temperature sotto zero di fine gennaio, che hanno raggiunto anche livelli di -22/23 °C», ha dichiarato Pier Giuseppe Abrate, membro di giunta provinciale con delega al settore apistico. Con la morìa delle api, è messa in discussione anche la produzione del miele primaverile, soprattutto quello di acacia e di tarassaco. E non solo: non va dimenticata l’importanza delle api per l’impollinazione delle piante da frutta e dei fiori, con ripercussioni da non sottovalutare per le voci più importanti dell’agricoltura cuneese. «Con una lettera indirizzata alla Regione, alla Provincia e ai Comuni maggiormente interessati – hanno concluso Marcello Gatto e Bruno Rivarossa, Presidente e Direttore di Coldiretti Cuneo - Coldiretti ha chiesto di delimitare le zone più colpite, per poter attivare l’iter previsto dal D.lgs. 102 del 2004, e chiedere un intervento straordinario e specifico per gli apicoltori. La preoccupazione è che, se non viene al più presto ripristinato il patrimonio apistico, a pagarne le conseguenze sarà l’intero comparto agricolo». |
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(by Targatocn) | |