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Trattamento con streptomicina sulle piante da frutto: volano negli alveari
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Il primo febbraio 2012, Apitalia pubblicò la notizia che potete leggere sotto. Perché la rimandiamo? Semplice, perché alcuni stanno facendo dei lanci d’Agenzia scoprendola solo oggi. E’ bene che qualcuno la finisca di stare con la testa fra le nuvole, per un po’ può essere anche elettrizzante, e torni sul Pianeta Terra. Beh, dall’Ufficio Federale dell’Agricoltura Svizzero veniamo a sapere che gli antibiotici utilizzati in agricoltura per il trattamento del fuoco batterico e cancro dell’actinidia, patologie che si sviluppano in diverse piante da frutto, in particolare kiwi, pero e melo, volano negli alveari e nel miele, inquinandolo. In Svizzera sono stati distrutti quintali di miele per inquinamento da antibiotici e non certo per colpa degli apicoltori. Da una nostra ricerca viene fuori che lungo lo Stivale non sia presente questo tipo di pratica. Nessuno, però, è stato in grado di rassicurarci sul fatto che non si faccia proprio. Dunque, gli antibiotici e non solo volano: è accertato da un Ufficio Federale non dal “Partito degli Antibiotici”. Dunque, l’inquinamento ambientale c’è. «Tanti perdigiorno che perdono, appunto, le loro giornate a definirci il partito degli antibiotici avrebbero fatto meglio ad occuparsi di ciò che già da tempo portiamo avanti con forza. Noi di A.N.A.I., ringrazio per la collaborazione Apitalia, abbiamo avviato già nel 2008 un Progetto di ricerca sull’inquinamento ambientale e presentato un ulteriore aggiornamento operativo al ministero della Salute a giugno 2011» afferma con forza Sergio D’Agostino, Presidente di Anai. Che aggiunge. «ANAI sta dalla parte degli apicoltori che in molti casi sono sanzionati ingiustamente. Noi vogliamo il miele di qualità e vogliamo difendere, in ogni sede, gli apicoltori che non sono quegli “zozzoni”, come li definisce qualche sprovveduto. Certo non vogliamo spiegare tutto con l’inquinamento ambientale ma chi lo nega ha portato il cervello all’ammasso. Con tutte le conseguenze del caso».

Massimo Ilari
Direttore Editoriale Apitalia


Trattamento con streptomicina sulle piante da frutto: volano negli alveari


L’Ufficio Federale dell’Agricoltura (UFAG) rinnova anche quest’anno l’omologazione della streptomicina per la lotta al fuoco batterico. Non è stato ancora trovato, negli esperimenti sul campo, un prodotto fitosanitario alternativo con la stessa efficacia di questo antibiotico. Gli oneri restrittivi sono gli stessi del 2011. Dal monitoraggio della resistenza emerge, tuttavia, la necessità di tenere sotto controllo il carico di base. Dopo un trattamento con streptomicina nell’ambiente si è registrato, infatti, un aumento temporaneo delle resistenze esistenti sia nei frutteti sia nel bestiame. Per tale motivo, è necessario mantenere le severe misure in vigore.
Nella loro lotta al fuoco batterico, neanche quest’anno i frutticoltori svizzeri potranno rinunciare alla streptomicina. L’UFAG è consapevole del fatto che, nel 2011, il valore di tolleranza vigente per questo antibiotico è stato superato in considerevoli quantità di miele. Le cause sono state le eccezionali temperature e le condizioni meteorologiche, nonché le quantità record di miele raccolte nella primavera 2011. Tutti gli apicoltori colpiti hanno ricevuto un indennizzo. Nelle mele e pere mature, al contrario, non sono stati trovati residui di streptomicina, a dimostrazione che i produttori di frutta a granella si sono attenuti alle severe condizioni concernenti il periodo d’impiego e non hanno superato le due applicazioni consentite.

Il monitoraggio condotto dall’inizio dell’applicazione di streptomicina, al fine di sorvegliare il possibile sviluppo di resistenze, è stato perfezionato e ampliato. È stata esaminata la flora batterica dei frutteti trattati per individuare diverse resistenze agli antibiotici. Per tutti quelli analizzati sono state trovate resistenze sia negli impianti trattati, sia in quelli non trattati; il che indica un notevole carico di base. Si è altresì rilevato che, a prescindere dal trattamento con la streptomicina, la quantità di geni della resistenza variava, in parte, notevolmente secondo il periodo analizzato. Un aumento temporaneo di batteri resistenti all’antibiotico è stato osservato anche nelle pecore su pascoli trattati con streptomicina. Tali risultati non sorprendono: nella medicina umana è, infatti, noto che i trattamenti con antibiotici generano un aumento temporaneo delle resistenze.

I ricercatori coinvolti, gli Uffici federali competenti e la Commissione Federale per la Sicurezza Biologica (CFSB) ritengono che alla luce dei recenti risultati è possibile rilasciare, anche nel 2012, l’autorizzazione a utilizzare la streptomicina per la lotta al fuoco batterico. Le rigide prescrizioni vigenti per l’utilizzo limiteranno i rischi individuati tramite gli esperimenti. La streptomicina, ad esempio, potrà essere applicata solo nelle regioni in cui nel 2011 è stato riscontrato il fuoco batterico. I Cantoni esamineranno le domande dei frutticoltori e rilasceranno le necessarie autorizzazioni per l’acquisto e, eventualmente, anche per l’impiego dei prodotti. Il trattamento è ammesso soltanto se le condizioni meteorologiche sono favorevoli all’insorgenza di infezioni floreali da fuoco batterico nei meleti e nei pereti. Onde ridurre al minimo il rischio di residui nel miele, i trattamenti devono essere effettuati esclusivamente al di fuori delle ore di volo delle api. Gli apicoltori possono informarsi preventivamente su dove e quando sono previsti trattamenti a base di streptomicina. Il miele proveniente da aree in prossimità di frutteti trattati viene controllato prima della vendita. Nei frutteti trattati non possono essere detenuti animali e l’erba non può essere usata per il foraggiamento.

L’UFAG è consapevole dell’impegno richiesto ai frutticoltori con le disposizioni restrittive sull’applicazione della streptomicina. Le autorità coinvolte faranno tutto il possibile per sostenere i produttori interessati e per salvaguardare la produzione di frutta svizzera, così importante per i consumatori.
Svizzera Ufficio Federale dell’Agricoltura
 
(by Apitalia)