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L’ape nera sicula ha rischiato l’estinzione
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Ora un progetto regionale cercherà di convincere gli apicoltori ad allevarla

Presentato il nuovo progetto per reintrodurre e conservare questa razza unica è sstato presentato a Palermo il Progetto di reintroduzione e di conservazione della sottospecie a rischio di estinzione Apis mellifera siciliana finanziato da Regione Sicilia, Assessorato Agricoltura e Foreste, e creato in collaborazione con alcuni Istituti di ricerca, innanzitutto il CRA-API di Bologna (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura - Unità di Ricerca di Apicoltura), l’Università di Palermo e Catania, l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, la Soat di Collesano e Slow Food. L’ape nera siciliana o nera sicula è una razza autoctona dell’isola, discendente da un ceppo africano, molto diffusa fino agli anni ‘70 e poi in breve tempo quasi totalmente abbandonata a vantaggio della ligustica, anche definita ape italiana, che oggi garantisce la quasi totalità della produzione di miele siciliano.

Il progetto prevede la ricerca di nuove linee genetiche, indispensabili per combattere il problema più grave di questa razza (la consanguineità); l’istituzione di stazioni di fecondazione in luoghi isolati sull’isola e la valutazione delle prestazioni della nera sicula, a paragone con la ligustica. Gli apicoltori che la allevano hanno, infatti, riscontrato la quasi totale mancanza di morie in Sicilia, legate alla maggiore resistenza alle temperature elevate, agli sbalzi climatici e alle malattie. Qualità legate al fatto che l’ape nera sicula si è acclimatata nei secoli su un territorio caldo e difficile, approfittando delle resistenze garantite dalla sua origine africana: i dati che emergeranno dal progetto potranno stabilire se questa razza autoctona può essere competitiva con la ligustica. L’area di reintroduzione sarà la parte nordoccidentale della Sicilia, dove la presenza di apicoltori professionisti che praticano nomadismo, con un possibile rischio di contaminazioni con la razza ligustica, è minore. La speranza è che al termine del progetto, tra tre anni, gli apicoltori che l’avranno adottata siano molti di più degli attuali, e il rischio di estinzione definitivamente scongiurato.
Un tempo l’ape nera veniva allevata nei bugni di ferula, alveari in legno a forma di cassa rettangolare che, con il passaggio alla ligustica, vennero sostituiti radicalmente da alveari moderni. L’ape sicula rischiò in quegli anni la totale estinzione, evitata grazie agli studi e alle ricerche di alcuni entomologi. Nel 2008 Slow Food realizzò un Presidio sull’ape nera sicula per sollecitare l’attenzione e lanciare l’allarme circa il rischio di estinzione di questa razza, che oggi conta otto apicoltori custodi. Con questo progetto si spera ora di poter ampliare il numero di apicoltori disponibili ad allevare api sicule. L’area di reintroduzione della razza sarà la parte nordoccidentale della Sicilia, dove la presenza di apicoltori professionisti che praticano nomadismo e in cui il possibile rischio di contaminazioni con la razza ligustica è minore.
Durante il convegno di presentazione i relatori del CRA-API hanno chiarito che l’adesione all’iniziativa non prevede ostacoli per chi pratica il nomadismo o per chi alleva la ligustica, e che è aperto a tutti coloro che possono garantire l’allevamento in assenza da contaminazioni.

Per maggiori informazioni su come aderire al progetto è possibile contattare direttamente il CRA-API (rif.to dott. Raffaele Dall’Olio e dott.ssa Cecilia Costa, tel. 051 353103 e-mail raffaele.dallolio@entecra.it; cecilia.costa@entecra.it) oppure, direttamente, presso la Soat di Collesano (dott. Maricetta Catalano, tel. 0921 661732 soat.collesano@regione.sicilia.it).
 
(by Slow Food)