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 Pratica
L'invernamento
 
di Luigi Sartor
 
In questo caso Sartor illustra, ai colleghi apicoltori, due sistemi, frutto della sua esperienza, buoni per la preparazione delle casse al periodo di riposo invernale
 
Circa alla metà di Luglio tolgo i melari alla fine della fioritura del Castagno, o Millefiori di montagna, e le mie casse si presentano normalmente con 8 telaini più 2 diaframmi (Foto 1).
La porticina, che è dalla parte estiva, la giro dalla parte invernale per chiuderla più facilmente durante i trattamenti antivarroa e per una più facile difesa da parte delle api ai saccheggi, dovuti alla mancanza di fioriture.
Inserisco l’alimentatore a tre fori con sciroppo sul coprifavo e pulisco il vassoio sotto la cassa, per controllare la caduta delle varroe dopo ogni  trattamento che inizio a fare immediatamente. Sono solito eseguire cinque o sei trattamenti (uno ogni cinque giorni) con uno-due grammi di acido ossalico sublimato, preparato la mattina presto, prima che le api iniziano a uscire,  dopo aver obbligato quelle che si trovano sul predellino a entrare, usando il fumo.
Tenendo chiuso l’alveare per cinque - dieci minuti. Nel periodo dei trattamenti, se necessario, visitare le casse. Intervengo dopo 2 giorni.
Si inizia a sistemare la cassa: scelgo i due telaini contenenti più scorte di  miele e polline (possono contenere anche della covata) e li sposto alle due estremità della covata, appoggiati all’interno dei diaframmi (Foto 2).
In questa posizione, alla nascita della covata esistente, le api riempiranno le cellette con scorte e la regina ridurrà la deposizione su questi telaini che diventeranno di sole scorte.
A questo punto, si inizia a ridurre i telaini all’interno dell’arnia,  cominciando, se ci fosse, dal telaino semi costruito con scorte, spostandolo fuori dal diaframma, in modo che le scorte contenute vengano tolte e spostate.
All’interno dei due diaframmi (Foto 3). Se non ci fossero telaini semi costruiti si  scelgono i telaini vecchi che abbiano contenuto covata per tre anni, contenenti troppe celle da fuco, costruiti male o crollati a causa di eccessive scorte messe su telaini non ancora idonei a riceverle.
Questi telaini vengono messi fuori dal diaframma, possono contenere anche della covata  che non avrà nessun problema per nascere, dato il grande numero di api presenti in quel momento e le ottime temperature (Foto 4).
Con il passare del tempo, le temperature scendono, le regine diminuiscono la deposizione, quindi si possono togliere altri telaini, scegliendo quelli con meno scorte. In questo periodo se avessero residui di covata, prima di metterli fuori dal diaframma per la pulizia, vanno inseriti tra il telaino di scorte e il diaframma, fino alla nascita completa della covata (Foto 5 e 6).
Nelle nostra zona, non ci sono fioriture continue, anzi, a volte, non ci sono per niente. Solo con l’aiuto dello sciroppo riusciamo a spingere la regina a deporre. Solo alla fine dell’estate, e non in tutte le zone, si ha una fioritura importante: Hedera helix (Foto 7).
Quando succede, si chiudono i fori dell’alimentatore. In molti casi, sono le api stesse a chiuderli perché il miele di edera cristallizza rapidamente, anche miscelato con lo sciroppo.
Quindi, è da evitare che il miele di Hedera sia immagazzinato nei telaini  dove cristallizzerebbe e alla fine, non utilizzato, finirebbe in piccole palline nel piatto antivarroa.
Dobbiamo, allora, farlo consumare dalle api, aumentando momentaneamente lo spazio per la covata. Se necessario, introducendo un telaino alla volta, già costruito, tra l’ultimo dei telaini di covata e il telaino di scorte (Foto 8).
In questo periodo, si possono far costruire anche dei fogli cerei, inserendoli dalla parte opposta al telaino inserito per la covata, tra l’ultimo telaino di scorte e il diaframma (Foto 9).
Togliendolo, appena semi costruito, prima che le api depongano scorte, sostituendolo continuamente con altri fogli cerei fino alla fine della fioritura.
Appena la fioritura finisce, si toglie, immediatamente, l’ultimo foglio cereo inserito, si riaprono i fori dell’alimen- tatore, poi si riprende a togliere i telaini che le api non riescono a coprire.
Tra i tre telaini di covata si sceglie quello con meno scorte e, come in precedenza, si posiziona tra il telaino di scorte e il diaframma, fino alla nascita della covata; poi si mette per la pulizia, fuori del diaframma, con solo scorte.
Si arriva alla fine di Settembre.
Nelle casse si riduce la quantità di telaini coperti da api e quindi si continua a spostare i telaini come descritto in precedenza: con quattro telaini coperti da api, rimarranno due telaini di scorte e due telaini di covata (Foto 10).
Nel mese di Ottobre qualche cassa può diminuire ancora. Rimanendone tre, i due telaini di sole scorte e un telaino di covata scelto tra i due rimasti quello con più polline (Foto 11).
Si possono trovare anche casse con api che coprono due telaini, ergo verranno lasciati i due telaini di solo scorte (Foto 12). Qualche volta, a causa di diversi motivi, le api si riducono fino a coprire un telaino e mezzo, un telaino, o addirittura mezzo telaino. In questo caso, si chiudono sempre tra due diaframmi, scegliendo il telaino contenente più polline (Foto 13).
Insisto col polline che non ha nessun sostituto efficiente, mentre il miele può essere sostituito con lo sciroppo. Il contenitore a tre fori con lo sciroppo si posiziona sopra il foro del coprifavo, coprendolo con un materiale isolante. Si lascerà aperto un foro per obbligare le api a formare il glomere  sotto lo stesso.
Il foro rimarrà aperto per tutto il periodo, da Novembre a fine Gennaio o anche primi di Febbraio, quando si potranno aprire e controllare la condizione delle api e iniziare le operazioni per preparare le casse alla fioritura dell’Acacia. La regina con mezzo telaino di api su un telaino tra i due diaframmi passerà senza problemi il periodo invernale, potrà essere utile in caso di orfanità di qualche cassa alla ripresa primaverile.
Ai primi di Novembre si tolgono tutti i telaini fuori dai diaframmi che si trovano ancora nelle casse. Altrimenti essi si ricopriranno di muffe difficili da togliere e nel caso ci fosse del polline diventerebbe tossico per le api.
Sono tanti anni che tutti i telaini che tolgo da Luglio in poi dalle casse, con o senza scorte, li metto per due - tre giorni nel congelatore a meno 18-20 gradi.
Subito dopo, spengo, alzo il coperchio e lascio per 1 - 2 giorni affinché riprendano la temperatura esterna e si asciughino prima di dividerli: quelli con miele, con polline, con miele e polline, senza scorte, li metto dentro alcuni scatoloni per poterli impilare (Foto 14 e 15) in un ambiente asciutto e dove gli insetti non possono entrare, mentre quelli vecchi vengono bruciati.
 
 
 IMMAGINI ALLEGATE A QUESTO ARTICOLO: 15 tot.
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5
Foto 6
Foto 7
Foto 8
Foto 9
Foto 10
Foto 11
Foto 12
Foto 13
Foto 14
Foto 15
 
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© Apitalia - Tutti i diritti riservati
Scritto in data 01/03/2013 da Luigi Sartor
 
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