Chiedi all'Esperto - n. 665, aprile 2016
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Cara Apitalia, mi è capitato di leggere una notizia secondo la quale da uno studio condotto dal Polo studi miele del Dipartimento di Biologia di Tor Vergata, la botanica Antonella Canini avrebbe rinvenuto, con prove in vitro, nei mieli dei parchi dei nutraceutici, sostanze a spiccata azione antitumorale. Al di là della discutibilità delle prove in vitro, come si fa a fare affermazioni del genere senza fornire il minimo dato? Si fa solo il male del miele. Il miele non è una medicina ma un alimento come ho appreso anche dalle vostre pagine. Vorrei un vostro parere.
Risponde A.N.A.I. - Associazione Nazionale Apicoltori Italiani
Coordinamento Nazionale Tecnico-Sanitario
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Gentilissima Redazione di Apitalia, chiedo informazioni circa i trattamenti antivarroa con l’acido ossalico gocciolato e sublimato ed i periodi di trattamento. Per il trattamento gocciolato desidero sapere la percentuale dell’acido ossalico e la percentuale di acqua per ottenere una concentrazione esatta. Desidererei sapere ancora, la quantità di liquido cosi preparato da somministrare ad ogni arnia di di api con 10 telaini ai fini della loro tollerabilità. Per quanto riguarda infine il trattamento per la sublimazione, desidererei sapere il valore e la potenza della resistenza dello scodellino, alimentata da una batteria di 121 volte; perché desideroso di autocostruirmelo.
Risponde Gianni Savorelli
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Sono un’apicoltrice vostra abbonata. Desidero ricevere, se possibile, alcune informazioni. Vorrei sapere se posso apporre sull’etichetta del miele la dicitura “Fioritura prevalente Acacia (oppure Castagno, ecc..)” l’ho letto su un’etichetta del miele di un’azienda abruzzese; inoltre, se si omette il lotto (so che è possibile farlo), esso deve essere sostituito con Giorno/mese/anno di produzione o di confezionamento? Infine vorrei sapere se posso marchiare la regina con il pennarello “Uniposca”, (c’è chi mette lo smalto per le unghie... ??). Cosa mi consigliate? Sono in vendita particolari prodotti? Dove si possono acquistare?
Risponde Roberto Grillini
Ispettore Emerito dell’Ispettorato Repressioni Frodi
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Come prendersi le punture delle api? Si avete letto bene: come si fa per prendersi le punture delle api. Mi spiego meglio: come apicoltore hobbista anch’io evito accuratamente di prenderle, ma vorrei provare l’apiterapia con il veleno delle api. Non conosco però le tecniche con cui posso far pungere le api nell’esatto punto scelto per il trattamento sul corpo. Ho pensato di mettere le singole api in piccoli vasetti che poi apro rivoltandoli sulla parte cutanea: è un’idea giusta? Un saluto.
Risponde Pasquale Mazzone
docente di Apicoltura e Bachicoltura presso l’Università Federico II di Napoli
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Cara Apitalia, sono una vostra attenta lettrice e spesso seguo i vostri approfondimenti nutrizionali sul miele, sugli altri prodotti dell’alveare e sui prodotti alimentari in genere. Ho due bambini ai quali dò il miele, e qui attraverso i vostri approfondimenti mi sento sufficientemente informata, ma li obbligo a consumare anche frutta perché ritenuta una miniera di nutrienti. Si dice che combatta addirittura l’osteoporosi. Tutto vero?
Risponde Redazione Apitalia
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